Economia, Gasparri: Bce poteva fare di più, situazione migliorata in Italia ed Europa. Lagarde guida prudente.
Il 12 settembre la Banca centrale europea ha tagliato il costo del denaro di 25pb.
Una misura che, con effetto a partire dal 18 settembre, renderà i mutui meno cari dello 0,25%.
Secondo il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, la situazione italiana ed europea avrebbe potuto consentire una soluzione più corposa.
“La situazione economica in Europa e Italia è molto migliorata- ha detto Gasparri-. In Italia l’inflazione si attesta al 2% mentre, alcuni anni fa, arrivammo all’8%.
Anche in Europa la situazione è migliorata. Benché, ad esempio, l’economia tedesca, locomotiva europea, paradossalmente va peggio di altre.
Sicuramente la Bce poteva essere più coraggiosa ed attuare un taglio dei tassi di 0,50 punti, anziché di 0,25. La Lagarde ha sempre avuto una guida molto prudente”.
“Sembrano piccoli dettagli, – ha proseguito il senatore forzista- ma i ‘zero virgola’ si riflettono poi sui mutui, sul costo del denaro e sulla vita dei cittadini.
Si tratta di una critica ovviamente rivolta a incoraggiare- ribadisce Gasparri che rivolge il pensiero a cosa accadrà alle elezioni americane di novembre.
“Molti dossier- ha proseguito- attendono questo momento perché l’America è un Paese importante ed è determinante per l’economia globale”.
Il taglio al costo del denaro di 25pb, annunciato dalla Bce il 12 settembre, ha preceduto di pochi giorni la decisione della Federal Reserve che ha operato un taglio di 50pb.
La banca centrale americana ha quindi optato per la soluzione più energica, andando oltre l’ipotesi di un abbassamento dello 0,25%.
Per l’Europa il taglio dei 25 punti è il secondo dopo quello di giugno della stessa entità. Il taglio di giugno- ricordiamo- è stato il primo taglio dei tassi dell’area euro dal 2019 varato dalla Bce, e il primo firmato da Christine Lagarde.
Per gli Stati Uniti si tratta invece della prima riduzione dei tassi di interesse dal 2020.
Entro fine anno la Fed prevede di tagliare di altri 50 punti base, più di quanto previsto in giugno, visto che l’inflazione si sta avvicinando all’obiettivo del 2% e la disoccupazione è in aumento. Per il 2025 si prevede un altro calo dell’1-1,25%.
Tornando ancora alla Bce e ipotizzando un eventuale terzo taglio a dicembre, la presidente dell’Eurotower Christine Lagarde non ha preso impegni sulle mosse future.
Nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio Direttivo, Lagarde ha infatti ribadito la formula del Consiglio che “decide volta per volta in base all’evolversi dei dati” e la formula della Bce che “non si vincola a un percorso predeterminato di tagli”.
Lagarde, tuttavia, sembra concordare su una traiettoria che vuole il costo del danaro verso il basso, aggiungendo la battuta: “que serà, serà”.
Nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio Direttivo, la presidente della Bce ha menzionato il rapporto Draghi.
Si tratta del documento sul futuro della competitività europea presentatole dall’ex presidente della Bce Mario Draghi il 9 settembre.
“Un rapporto formidabile. Fornisce una diagnosi severa ma che secondo noi è accurata. E formula proposte concrete di riforme strutturali che sarebbero molto utili per l’Europa”, ha affermato la presidente Lagarde.
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