L’Europa ha inflitto a Meta una multa per 1,2 miliardi di euro. Per il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri è bene la fermezza contro le violazioni della legge europea sulla privacy e contro i potentati che sovrastano le regole.
L’Autorità garante della privacy irlandese, che ha operato per conto dell’ European Data Protection Board (Edpb) di tutta l’Ue ha multato la società Meta per 1,2 miliardi di euro.
Lo ha reso noto l’Edpb il 22 maggio con un comunicato .
Il vicepresidente del Senato Gasparri ha così commentato:
“Ha fatto bene l’Ue su decisione dell’Autorità garante della privacy irlandese a multare Meta per violazione delle leggi europee sui dati. Le autorità parlano di ‘trasferimenti di dati personali sistematici, continuativi e ripetitivi’, un atteggiamento molto grave che gli costerà 1,2 miliardi di euro.
L’Ue finalmente inizia a prendere decisioni rigide nei confronti di chi opera con arroganza e supponenza.
Questi colossi della rete pensano di comandare tutti e tutto, gestendo come vogliono i dati personali di chi viaggia in rete. I tribunali non sospendano i termini di attuazione. “
Continua Gasparri:
“E Meta paghi per le proprie colpe. Questi giganti non sono intoccabili e lo strapotere di Meta deve essere fermato attraverso azioni chiare e decise. Perché la privacy è un diritto fondamentale che non può essere calpestato da questi potentati che vanno oltre ogni regola abusando della loro posizione.
Bene quindi questi interventi. L’Europa non si lasci mai intimidire e agisca con fermezza avviando un percorso condiviso con i singoli stati di tutela dei mercati”. Conclude il senatore forzista.
Con un comunicato, l’autorità irlandese ricorda che la decisione a cui è giunta riguarda un procedimento avviato nell’agosto del 2020 su cui era stato emanato un ordine dell’Alta corte irlandese il 20 maggio del 2021.
La violazione imputata al gigante dei social riguarda l’articolo 46 della Gdpr, il regolamento europeo sulla protezione dei dati.
Nelle sue decisioni su Meta, l’autorità dell’Irlanda ha operato a nome di tutta l’Unione europea nell’ambito dello European Data Protection Board (Edpb) che aveva deliberato sul caso lo scorso 13 aprile.
L’ammontare della sanzione è stato determinato sulla base della gravità della violazione, si legge, che implica una multa tra 20% e il 100% del massimo comminabile.
“L’Edpb ha riscontrato che le violazioni di Meta sono molto gravi, dato che riguardano il trasferimento sistematico, ripetitivo e continuo di dati – ha commentato Andrea Jelinek, presidente dell’Edpb citata nel comunicato -. In Europa Facebook ha milioni di utenti quindi il volume di dati trasferiti è massiccio. La multa senza precedenti è un forte segnale alle organizzazioni che le violazioni gravi hanno conseguenze rilevanti”.
Il colosso del digitale annuncia appello contro la sentenza e contro la multa, che definisce
“ingiustificata”, chiedendo una sospensione delle richieste. “N’on vi è alcuna interruzione immediata di Facebook in Europa, la decisione include periodi di implementazione che dureranno fino alla fine di quest’anno”, scrivono in un post Nick Clegg, president Global Affairs di Meta e Jennifer Newstead, chief legal officer.