La prima trascrizione integrale di un certificato di nascita estero con due mamme, firmata dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri l’estate scorsa, è stata perfettamente regolare. A dirlo è anche il Tribunale di Roma, che ha rigettato il ricorso avanzato dalla Procura. “E’ la conferma che stiamo operando correttamente” esulta Gualtieri, che in qualità di ufficiale di stato civile aveva personalmente siglato l’atto. Era il 9 giugno dello scorso anno quando proprio alla vigilia del Pride il sindaco del partito Democratico decise di trascrivere due atti di nascita esteri. Un gesto che se fu molto apprezzato dalla comunità omosessuale, dall’altra parte fece insorgere le opposizioni. FdI, in quella occasione, si rivolse addirittura al prefetto. Si trattava, nello specifico, di un bambino nato in Francia con madri italiana e francese e di una bambina nata in Inghilterra, con una coppia di mamme italo-inglese.
Gualtieri incassa la sentenza positiva del Tribunale civile: “Come abbiamo sempre sostenuto – ribadisce – questa modalità di trascrizione ricade in quella fattispecie che trova ampio conforto nella giurisprudenza. Siamo consapevoli che questa casistica non risponda a tutte le situazioni in cui si trovano le famiglie omogenitoriali e soprattutto i e le minori che necessitano di tutela. Ed è per questo – conclude il sindaco – che continueremo a lavorare affinché il Parlamento possa al più presto legiferare per garantire il riconoscimento anagrafico dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, il matrimonio egualitario e l’accesso alle adozioni così come previsto per le coppie eterosessuali”.
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