Non per caso e non per fortuito concorso di circostanze: la storia di Monica Romano consigliera comunale del Pd a Milano e del sito Milano bella da dio illustra nel suo breve e secco dipanarsi cosa è e sempre più sarà il nuovo Pd, il Pd format valori e cultura, pensieri, parole, gesti, azioni e reazioni modello Schlein. Il Pd del prima gli ultimi. E la breve storia illustra e documenta anche quanto sia imprevedibile nelle sue architetture, topografie e habitat la strada che porta agli ultimi. Ma ecco appunto la breve ed esemplare storia.
Nella metro di Milano (quella di Roma ovviamente convive con lo stesso fenomeno e anche qui è accaduto qualcosa di analogo alla storia milanese, qualcosa che illustra natura e sentire del nuovo Pd) lavorano in pianta più o meno stabile borseggiatrici e borseggiatori (prevalentemente donne). Fenomeno che non si riesce a reprimere nonostante controlli, arresti, denunce. Insomma in metro c’è il quotidiano rischio, non la certezza come qualcuno scompostamente grida, di essere rapinati, borseggiati. Una delle forme di autodifesa o comunque di dissuasione o anche di contrappasso verso chi ti borseggia è diventato il fotografarlo, il realizzare e diffondere video dove la ladra/o viene inquadrato in azione e in carne e ossa e fattezze.
Il sito Milano bella da dio di questi video ne ha fatti e ne fa e sopra ci fa anche una campagna d’opinione che a qualcuno appare troppo per così dire securitaria. Ma a Monica Romano consigliera Pd, di un Pd fresco di rigenerazione Sclhein, altro che securitario, il fotografare e ritrarre, il fare video a chi ruba in metro alla consigliera Romano appare niente altro che “violenza”. Violenza nei confronti dei ladri. Violenza, gogna mediatica, spegnere le fotocamere sono parole e pensieri della consigliera comunale Monica Romano. Eccola: “Questa abitudine (di realizzare video dei borseggi ndr) è violenza”. Violenza, ci tiene a spiegare la consigliera comunale Monica Romano, imparentata culturalmente con la violenza di Cutro, la violenza di chi non soccorre i migranti e con la violenza squadrista di chi pesta gli studenti.
E’ il nuovo Pd che parla con la voce della consigliera comunale Monica Romano, il Pd che ha come programma politico ed imperativo etico la protezione degli ultimi. Se sei ultimo vai protetto senza tanti se e tanti ma. Se borseggi in metro devi, per definizione, essere categoria e identità “ultimi”. Quindi la tua condizione non va esposta alla “gogna”. Ultimi, ultimissimi sono poi i migranti e ogni migrante che muore durante la traversata è colpa diretta di qualche “assassino” che non l’ha voluto salvare. E attenzione a come si parla: nella metro di Roma è stata usata la parola “zingaro”. Definizione in realtà scorretta e anche volgare. Ma il nuovo Pd, o meglio la sua stampa di riferimento, ne fa manifesto e denuncia indignata di razzismo discriminante ancora una volta ai danni degli ultimi.
Dunque, riepilogando: nel vagone metro Italia (facciamolo grande e affollato quanto l’intera società) i primi, quelli veri, proprio non ci sono, i primi in metro non ci vanno. Ma ci sono tutti gli altri: i secondi, i terzi, i quarti…se così si può dire. Ci sono il ceto medio, i lavoratori salariati, le partite Iva, quelli che vanno in ufficio e anche quelli dello smart working, quelli della spesa e quelli delle commissioni da fare o già fatte, ci sono anche quelli da reddito basso che tirare la cinghia proprio no ma quasi. Ma tutti questi, se ci sono anche quelli che borseggiano, non possono aspirare alla qualifica e status di “ultimi”. Così ammonisce il nuovo Pd: lo status di ultimi va alle borseggiatrice, con relative cautele da adottare nei confronti degli ultimi.
Prima fra tutte: non esercitare nei loro confronti la “violenza dell’abitudine” a ritrarli mentre rubano. Giù le fotocamere dai ladri! Intima la consigliera comunale Monica Romano e con lei parla il nuovo Pd, basta con la “violenza” dell’esporli in video su Internet i ladri da e di metro. La violenza dell’essere borseggiati? Per la sensibilità del nuovo Pd si tratta con tutta evidenza di violenza minore, forse fisiologica alle dinamiche del trasporto urbano e certamente si avverte un che di reazionario e destrorso nell’insistere su questo gretto sentimento, quello del volersi tenere stretto e garantito portafoglio e borsellino e per di più non essendo neanche ultimi.