Mattarella, sedici minuti a tutto campo: dalle 2.31 alle 20.47, sempre in piedi, davanti ad un albero di Natale, a stelle natalizie, alle bandiere d’Italia e d”Europa ; nella sala del Lucernario, palazzina del Fuga.
Il discorso di fine anno del presidente Sergio Mattarella, come sempre a reti unificate, ha toccato molti temi. Due in particolare: pace e speranza. La pace che “grida la sua urgenza” e la speranza “che nel futuro diventi realtà “. Non ha nascosto la situazione di “luci ed ombre” in cui vive l’Italia perché ci sono distanze da colmare “ e c’è bisogno di “assicurare diritti a tutti”.
E ha rimarcato che “liberazione e’ il fondamento della Repubblica” ; concetto quest’ultimo espresso col fervore e la passione del docente di diritto costituzionale oltre che, ovviamente, di capo dello Stato custode e garante della nostra Costituzione.
ANGOSCIA PER CECILIA SALA
Sergio Mattarella non si è limitato a sottolineare l’urgenza di pace in Ucraina e in Medio Oriente ma ha colto l’occasione per esprimere la sua angoscia per Cecilia Sala, detenuta in Iran con banali motivazioni. Ma ha anche ricordato l’aumento delle spese militari necessarie dopo l’aggressione della Russia. In particolare ha sottolineato il ruolo centrale dei giovani, “ grande risorsa del Paese”. Ha poi aggiunto:” Stiamo vivendo come ogni fine anno ore di attesa per un tempo nuovo che viene e che speriamo migliore. Ore in cui cerchiamo la serenità rinsaldando i nostri rapporti.
Nelle nostre comunità, nelle famiglie, nelle amicizie. Facciamo i nostri auguri e ne riceviamo. Non è soltanto un rito, è la dimostrazione della nostra natura più autentica, quella che ci chiama alla relazione con gli altri. Lo facciamo, dobbiamo farlo tanto più in quanto viviamo momenti difficili”.
LA PACE DEL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
Il tema della pace e’ stato, si diceva, centrale. E ha ricordato che è “l’obiettivo irrinunciabile della nostra Costituzione. La pace di cui l’Unione Europea è storica espressione. La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità “. Al riguardo ha citato Papa Francesco inviandogli auguri di “piena riconoscenza” perché ha aperto il Giubileo, facendo risuonare nel mondo il richiamo alla speranza.
IL CRESCENTE FENOMENO DELLA VIOLENZA
Altro tema toccato da Mattarella con particolare attenzione e preoccupazione. La violenza che tocca tutto il mondo “ ma diviene ancor più allarmante quando coinvolge i nostri ragazzi: bullismo, risse, uso di armi. Preoccupante il diffondersi del consume di alcol e di droghe, vecchie e nuove anche tra i giovanissimi. Comportamenti purtroppo alimentati dal web, che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo”. Inevitabile il passaggio sul femminicidio sempre più allarmante.
LA CENTRALITÀ DEL LAVORO
Il capo dello Stato ha sottolineato che resistono “aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassa integrazione”. Ma ha elogiato un Paese che esercita una grande forza di attrazione che va anche al di là delle sue bellezze naturali, delle sue città d’arte, della sua cultura. Con questo aspetto confortante “stride il fenomeno dei giovani che vanno a lavorare all’estero perché non trovano alternative, spesso dopo essersi laureati”.
Infine non ha dimenticato l’ inaccettabile sorte di Giulia Cecchettin e di altre donne uccise dalla “barbarie di uomini che non rispettano la libertà e la dignità femminile”. Ha poi avuto un pensiero per le tante persone di buona volontà che operano nei pronto soccorsi, nel volontariato, nelle carceri.
NEL 2025 LE CELEBRAZIONI PER GLI 80 ANNI DI LIBERAZIONE
A conclusione del suo discorso Mattarella ha ricordato che quest’anno si celebreranno gli 80 anni della liberazione. “ Una ricorrenza importante perché reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro giustizia”.