Dice Gianfranco Micciché: “Il gatto stava malissimo, ha 13 anni. Sì è vero, è stato accompagnato in auto blu dal veterinario. Mia figlia mi diceva di portarlo subito a controllo, e onestamente dico che lo rifarei. Se ho commesso forzature nell’uso della vettura me ne assumo le responsabilità, ma ho fatto tutto in buona fede. Non c’è mai stata da parte mia la consapevolezza di commettere abusi”.
Ma caro Micciché, non si preoccupi. In fondo, siamo in Italia, il Paese dove è normale tutto. È normale fermare un treno se si è ministri, restare al Governo o anche, perché no, fare il presidente del Consiglio malgrado le accuse più varie – spesso anche di rapporti con la criminalità organizzata – e lei è qui a preoccuparsi per un gatto. Caro onorevole, l’Italia sarà presto un deserto quindi non si faccia troppi problemi. Anzi, la prossima volta provi anche qualcosa di più di un ricovero d’urgenza per il suo animale domestico. Chissà, magari l’elettorato potrà trovarlo anche più simpatico. Insomma, non si faccia troppi problemi. Ne abbiamo viste e ne vedremo di peggiori.
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