Il generale dell’Esercito Roberto Vannacci è stato sospeso dall’impiego per 11 mesi . E’ quanto si apprende da fonti legali in riferimento al procedimento disciplinare avviato nei mesi scorsi dal ministero della Difesa dopo la pubblicazione del libro “Il mondo al contrario”. Vannacci lo ricordiamo, è indagato a Roma in relazione ad alcune affermazioni che compaiono proprio nel suo libro. Nei suoi confronti viene contestato il reato di istigazione all’odio razziale. Il procedimento è stato avviato dopo alcune denunce presentate nelle scorse settimane da alcune associazioni. In una delle denunce si fa riferimento ad alcuni passaggi del libro e in particolare quelli in cui Vannacci definisce “non normali” gli omosessuali. Altro riferimento è a quando il generale cita un episodio vissuto a Parigi in cui parla di persone di colore.
Nel provvedimento con cui il ministero della Difesa ha sospeso Vannacci, secondo quanto rende noto l’avvocato difensore del generale, si “stigmatizzano le circostanze della pubblicazione del libro ‘Il mondo al contrario’ che avrebbe asseritamente denotato ‘carenza del senso di responsabilità’ e determinato una “lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata, compromettendo il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione di appartenenza e ingenerando possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell’ambito della compagine militare”.
L’avvocato annuncia che sarà “presentato immediato ricorso al Tar Lazio, con richiesta di sospensiva, rivelandone il contrasto con il diritto alla libera manifestazione del pensiero garantito a tutti i cittadini, compresi i militari”.