Più in basso di così la competizione elettorale a Genova e in Liguria non poteva scendere. Succede che un ex parlamentare dei 5 stelle, anche lui aspirante governatore, vada alla ricerca di uno scoop che possa sorprendere chi andrà a deporre la scheda nell’urna.
Scrive che l’attuale sindaco di Genova, Marco Bucci (che la destra ha designato come candidato presidente) ha un cancro e quindi è inutile dargli la preferenza, potrebbe non fargliela ad andare avanti.
Parole che non hanno bisogno di un commento, anzi lo hanno: sono inconcepibili.
Il protagonista di tale atto è un ex parlamentare dei cinque stelle, Nicola Morra, che caduto in disgrazia, ora tenta di rientrare nei ranghi presentandosi al voto che si terrà prossimamente in Liguria.
Diventato senatore nel 2013 divenne presto capogruppo dei pentastellati a Palazzo Madama.
Espulso perché non votò Draghi
Qualche anno più tardi fu espulso dal partito perchè votò contro Mario Draghi insieme con altri 14 suoi colleghi. Tutti a casa. Consigliere comunale di Vado Ligure, eccolo oggi ai seggi pronto a rendere sfolgorante la sua campagna elettorale.
Naturalmente lui nega. “Sono stato frainteso, Le mie parole avevano un diverso significato”.
Certo, la colpa è sempre dei giornalisti che non sentono bene e dovrebbero ricorrere ad un otorino per una terapia d’urto o servirsi di un auricolare.
Strano, in tanti l’hanno sentita questa frase, ma in tanti non l’hanno compresa, anzi travisata,
Tra gli uomini politici c’e sconcerto, non se la sentono di esprimersi, vista l’enormità del fatto. Ma non ufficialmente qualcuno
dice: “Il politicamente corretto è andato a farsi benedire. Probabilmente l’ex nostro collega dovrebbe rileggersi le norme a cui siamo tenuti”.
Il sindaco di Genova nel mirino grillino
La vittima di tanta acredine, Marco Bucci, come replica?: “Io sto benone. Il lavoro mi carica e l’adrenalina sale a mille quando siedo al mio posto di lavoro”. Non è escluso comunque (sono chiacchiere dei parlamentari) che l’attuale sindaco Bucci, sia pure di nascosto, abbia fatto gli scongiuri.
Non è rimasta in silenzio la premier che “quasi paralizzata dall’accaduto,” ha voluto dire la sua. “La politica a volte raggiunge livelli inaccettabili, La salute di una persona non dovrebbe mai essere strumentalizzata”. Non nomina mai Morra, forse per non fare pubblicità al suo nome, come al contrario riteneva il protagonista di una simile storia.
Qualcosa comunque (speriamo più di qualcosa) un simile accadimento dovrebbe insegnare ai nostri uomini parlamentari che di politicamente corretto ne hanno ben poco.
Ormai chi ha una ideologia diversa non è un avversario, ma un nemico a cui si deve dare del filo da torcere in tutti i sensi, anche andando oltre il limite della decenza. Invece, che cosa succede? Esattamente il contrario: si pensa solo al proprio io dimenticando quello per cui sono stati eletti: difendere il Paese e risolvere i tanti problemi chelo assillano. Polemiche, insulti, diversità in tutti i campi anche quando sarebbe necessaria l’unità.
Quando si è bimbi piccoli la prima parola che si impara è dire no, sempre. Lo stesso è per i componenti delle varie forze politiche. Anche nel momento in cui sarebbe indispensabile sentire un si all’unanimità questo non avviene.
Così il popolo si allontana dal dibattito politico, quasi non lo segue più. E quando gli chiedi che cosa pensano di una determinata difficoltà che grava sul Paese, non aprono bocca.
Se gli domandi perchè non vogliano dire la loro, guardano sconcertati il giornalista e rispondono: “Tanto fanno tutto loro tra un litigio e un altro”: ma quei diverbi sono tutti veri?