Ilaria Salis, la maestra di Monza in carcere a Budapest, sarà candidata alle Europee di giugno, portabandiera della sinistra radicale. Sarà capolista del Nord Ovest con Verdi e SI “per una battaglia di civiltà”. Soddisfatti i leader Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni che avevano incontrato il papà Roberto. Giovedi sera, 18 aprile, l’annuncio con uno stringato comunicato in cui si legge che “la speranza è che intorno a questa candidatura si possa generare una grande e generosa battaglia affinché la UE difenda i principi dello Stato di Diritto”. Detto ciò sorgono spontanee alcune osservazioni.
1) OPERAZIONE DI MARKETING – Poche storie. Questa non è politica, è puro marketing elettorale. Pur di agguantare una poltrona si fa di tutto. Per carità, ognuno è libero di scegliersi i suoi martiri ed eroi, ma il curriculum della attivista di Monza sembra più uno schiaffo , non tanto all’Europa ma ai lavoratori e alle lavoratrici, ai precari e ai disoccupati; insomma a tutta quella platea che il partito del tandem Bonelli-Fratoianni vuole tutelare. Con la Salis il tandem spera di superare nelle urne la soglia minima del 4% necessaria per accedere al parlamento europeo.
2) UNA MOSSA PER SCARCERARE L’ATTIVISTA – L’obiettivo di Verdi e Sinistra è chiaro: fare uscire la Salis dal carcere di Budapest in caso di elezione. Una detenzione definita lesiva dei diritti della persona. E così Ilaria Salis, dopo aver detto no ai dem, ha accettato di stare con Bonelli e Fratoianni e spera di rubare voti alla Schlein. Il Pd l’aveva presa in considerazione per la circoscrizione Isole, essendo lei di origine sarda. Poi tutto è saltato.
3) SULLE ORME DI FARINA E CASARINI – Più che a Enzo Tortora la candidatura di Ilaria fa venire alla mente altri due antagonisti candidati perché sotto processo: Luca Casarini e Daniele Farina. A Farina andò bene, Rifondazione lo portò alla Camera; Casarini, che puntava nel 2014 all’Europarlamento con la lista Tsipras,fu invece trombato. Il curriculum della maestra di Monza richiama l’avventura dei due attivisti.
4) RISCHIA L’EFFETTO BOOMERANG – I sondaggisti ,in testa Lorenzo Pregliasco, fanno notare che la candidatura della Salis potrebbe aiutare perché “accentua la presenza mediatica del partito”. Di diverso avviso la premier Meloni che ha detto:” Non giudico la sua decisione di scendere in campo ma non penso che non aiuti la politicizzazione del caso. Ma la sua scelta non cambia nulla rispetto al lavoro che sta facendo il governo”.
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