Inverno demografico: si nasce di meno, si muore di più. Partito a Bologna il tour degli Stati Generali della Natalità per invertire la rotta. Promotore il romano Gigi De Palo, 45 anni, padre di 5 figli, docente di “leadership etica”, la guida che insegna ad applicare principi morali nella vita di tutti i giorni. Insegna cioè a veicolare valori come coerenza, impegno, ascolto attivo (cioè con la massima attenzione), equità. Il tour farà tappa a Roma e arriverà a Palermo.
Il Tour è cominciato con una indicazione forte di De Palo. Obiettivo: sbloccare, una volta per tutte, “quella emorragia che toglie pezzi al futuro”. La scelta di partire da Bologna non è casuale. Sotto le Due Torri vive ed opera sul tema il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei (l’assemblea permanente dei vescovi italiani). Si sono uniti la ministra Roccella, il sindaco Lepore e il governatore Bonaccini. “La natalità – hanno detto all’unisono i tre – è assolutamente un tema di tutti“. Quindi è falso il pregiudizio di alcuni che il tema sia caro soltanto al Centrodestra. Spiega De Paolo: “Si, è falso perché noi siamo abituati a lavorare con tutti i governi, che cambiano rapidamente, del resto finora abbiamo lavorato di più con i governo Conte2 e Draghi che non erano certamente di destra. Piuttosto serve una opposizione vera che chieda davvero conto di cosa si stia facendo sul tema”.
In meno di 15 anni l’Italia è passata da 600.000 nascite del 2008 a meno di 400.000 l’anno scorso. E attualmente c’è il 21,6% di famiglie senza figli. I numeri che offre l’Istat sono emblematici: nel 2040 in Italia ci saranno 9,8 milioni di persone destinate a vivere sole e il 34,5% sono individui con 65 anni e più. Aggiunge De Paolo: “Chi vorrebbe fare figli non è libero di farli perché fare figli in Italia è la seconda causa di povertà. Questo è il grande problema”.
Secondo l’indagine, pubblicata in questi giorni, della Fondazione Magna Carta (Istituto politico di ricerca) 7 giovani su 10 non vogliono fare figli. La denatalità in questo Paese ha un trend negativo che va avanti almeno da un decennio e non si riesce ad invertire la marcia come invece stanno riuscendo a fare altrove, per esempio in Francia, con piani ad hoc. In Italia fare figli fa ancora paura e non solo per l’incertezza economica. I giovani temono di non essere capaci di barcamenarsi tra lavoro e famiglia in assenza di adeguati strumenti a supporto.
La Fondazione presieduta da Gaetano Quagliariello – ex ministro di Letta, docente di Storia presso la Luiss di Roma – afferma che il problema della denatalità è “un tema sempre più centrale nelle agende di governo”. Come uscirne? Un ruolo potrebbe averlo l’incentivazione del welfare aziendale. Sul tavolo del governo ci sono proposte interessanti come gli asili diffusi convenzionati, i voucher babysitter e per i centri estivi, l’estensione del congedo parentale retribuito per l’80%. Vedremo. Bisogna far presto. Ne va del futuro del nostro Paese.
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