Campagna elettorale già infuocata. Provocazioni, mal di pancia e ricorsi certificano una sola cosa: la campagna è entrata nel vivo. Con la chiusura delle liste (1 maggio) c’è già chi agita le acque a modo suo. Tutti a caccia di visibilità. Ad esempio il candidato Fdi Pietro Fiocchi ha messo sul suo manifesto elettorale una sua foto in giacca da cacciatore mentre impugna il fucile mirando verso l’obiettivo. Il conto alla rovescia verso l’8 e il 9 giugno ( quando si apriranno le urne) è di fatto partito. Ma poche ore dopo la definizione delle squadre, sono cominciati i malumori. Ecco i nomi forti, circoscrizione per circoscrizione.
Sei big in evidenza: Cecilia Strada (Pd), Letizia Moratti (FI), Cateno De Luca (Sud chiama Nord), Ilaria Salis (AVS), Alessandro Cecchi Paone (Stati Uniti d’Europa) e Cuno Tarfusser (Azione), il magistrato che ha fatto riaprire il caso di Erba.
Oltre a Giorgia Meloni ( capolista in tutte le circoscrizioni) ci sono 5 nomi di rilievo: il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini (Pd), l’attore comico Paolo Rossi ( Partito di Santoro), l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti ( Azione), l’ex deputato Paolo Bernini (M5S) e l’ex sindaco di Verona Flavio Tosi, un tempo leghista di ferro che oggi corre con Forza Italia.
Un sestetto che già fa molto rumore: Roberto Vannacci (Lega), il generale delle polemiche, capolista anche nel sud. E poi: Dario Nardella (Pd), Carlo Calenda (Azione), Ignazio Marino (AVS) l’ex sindaco di Roma che si è candidato contro il suo ex Pd. Infine 2 donne: Alessandra Mussolini, la nipote del Duce, (Forza Italia) e Carolina Morace (M5S), la leggenda del calcio femminile scelta come capolista.
Un quintetto che ha suscitato molto rumore: Lucia Annunziata (Pd), Antonio Tajani (Forza Italia), Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace ( AVS); Sandra Mastella, la moglie dell’ex ministro, candidata con Renzi-Bonino. Infine Marco Pittella (Azione), che dopo l’exploit in Basilicata cerca il bis alle europee.
Elly Schlein (Pd), capolista nel collegio Centro; Caterina Chinnici, la figlia del magistrato Roccioso ucciso dalla Mafia a Palermo nel 1983, candidata di Forza Italia. L’eterno Leoluca Orlando (AVS), 76 anni, sindaco di Palermo (1985-1990),un altro ex Pd in corsa per sottrarre voti ai dem. Sonia Alfano (Azione), messinese, già sindacalista, ed europarlamentare con i 5 Stelle che ha scelto Calenda.
Il leader di Italia Viva, 49 anni, senatore, si è rimesso in gioco. Ed è sceso nella campagna elettorale a modo suo. Ha definito Meloni, Tajani e Schlein “ladri di democrazia”. Nel senso che lui a Bruxelles ci andrà ( dice), gli altri no. Ed è andato giù duro: “Ladri di democrazia? Più che una ferita la definirei una truffa. Chi si candida per il Parlamento sapendo che non ci andrà, sta rubando il voto degli elettori. Da mesi dico che sono preoccupato per il futuro dell’Europa. Il mondo sembra impazzito, scoppia una guerra al mese, l’equilibrio geo politico è saltato”. Ne vedremo delle belle.
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