Insulti, minacce di morte e messaggi d’odio sono arrivati al sindaco di Vezzano sul Crostolo (Reggio Emilia), Stefano Vescovi. Il tutto dopo un suo commento sotto un video pubblicato sabato su Instagram dal campione del mondo ed ex bandiera interista Marco Materazzi che lo ha condiviso, rendendo pubbliche le sue generalità. Il caso è riportato dalla stampa locale.
“Vergogna del calcio italiano. Miracolato”, aveva postato il primo cittadino, 36 anni, appena rieletto (lista civica, appoggiata anche dal Pd) del Comune reggiano. Un messaggio che non è piaciuto all’ex calciatore nerazzurro, che è andato a verificare a chi appartenesse quel profilo. “Ho fatto una foto, l’ho postata e un individuo mi scrive cose senza senso e per di più non inerenti alla nazionale italiana – ha scritto sui social – Incuriosito cerco il suo profilo e mi accorgo che mi segue. A questo punto cerco di capire la sua infelicità!”.
Materazzi posta poi una foto di Vescovi con la maglietta della Juve: “Non si può avere tutti la stessa fede, ma la cosa più vergognosa è che questa persona è un sindaco in carica. Scusate, di solito nemmeno li considero, ma uno che dovrebbe far bene alla comunità va premiato”. E, accanto, l’emoticon di un pagliaccio.
Una valanga di insulti e minacce di morte sarebbero poi arrivati attraverso i social al sindaco reggiano da parte dei simpatizzanti di Materazzi che ha oltre un milione di follower, tanto che lo stesso social avrebbe contattato Vescovi inviandogli un link per bloccare tutti i suoi profili.
“Il mio commento riguarda un video in cui vedevo Materazzi in tutti i suoi atteggiamenti storici: calci, pugni, offese, labbro rotto a giocatori, interventi da galera – commenta Vescovi – Lui non è un esempio e il mio messaggio era questo. Ho ricevuto una chiamata da Instagram per disattivare tutti i miei social a causa delle minacce di morte rivolte a me, mia moglie e i miei due figli. Storia triste. Di certo da questa esperienza il monito di utilizzare i social in maniera molto più attenta è arrivato. In futuro lo invito a non mettere in pubblica gogna nessuno, o eventualmente solo me, valutando che mia moglie ed i miei figli nulla c’entravano. Ci sono persone che non reggono determinate cose”.