Le Meloni (madre e figlie) come le Amazzoni: api regine, gustano il miele del potere. Donne che fanno a meno degli uomini, magari, almeno in apparenza, non li amano, ma prima o poi li espungono dell’alveare.
Così possono continuare la loro funzione, regina o capo operaie. Le sorelle Meloni accumunate dalle stesse dinamiche, hanno scelto, anche in funzione riproduttiva, dei maschi Alfa, che sono stati anche, in una certa misura, utili alla funzione che ha portato le sorelle al potere, poi avranno deragliato dal loro ruolo ancillare.
Magari hanno rimesso in gioco il testosterone, più che il neurone, ed avendo esaurito il compito principale, la prosecuzione della specie, sono stati lasciati andare.
C’è qualcosa che sa di Amazzoni nelle donne Meloni, compresa la madre che ha tagliato via il padre delle sorelle, facendone anche lei a meno e dandosi da fare, pare produttivamente, in proprio. Probabilmente utilizzeranno una norma voluta dal centrosinistra, la possibilità di usare per i figli il nome della madre, perpetuando la gens meloniana.
Sono archetipo moderno, poco Dio, patria e famiglia. Arianna e Giorgia sono fondamentalmente dedite al lavoro, politico e di potere, più che star dietro all’oneroso impegno che ci vuole per portare avanti una vita affettiva e di coppia.
Questo futuro è distante dalla loro ideologia conservatrice, fondata sui valori cristiani e familiari, che propongono alle masse. È il pianeta delle Api, per i maschi solo lavori da fuchi part-time, magari con la flessibilità del Job act renziano.
Loro, le Meloni girls, sono dedite al miele del potere.