Dalle finestre aperte del palazzaccio della politica si continuano a sentire i soliti battibecchi sui soliti temi: scioperi, la crisi interna al Movimento 5 Stelle, le dimissioni di Carlos Tavares e le consuete frecciatine avvelenate tra i fronti opposti. “Se si votasse domani, andremmo da soli” dice Giuseppe Conte in una intervista a La Stampa. Alessandra Todde mette ancora nel mirino Beppe Grillo: “Se qualcuno guarda semplicemente al passato perché vuole fare come Crono che si mangia i suoi figli, non è un problema mio”. Su Tavares, da annotare le parole di Luca Cordero di Montezemolo: “Mi chiedo perché John Elkann non si è opposto a Carlos Tavares, il ceo di Stellantis appena esautorato, quando decise di fare produrre la Fiat 600 in Polonia?” A far discutere anche le previsioni, al ribasso, della crescita del Pil per il 2024 (da 1% a 0,5%) secondo l’Istat. “Per ora gli unici indici che ancora crescono sono povertà e numero di persone che rinunciano a curarsi” tuona Chiara Braga del Partito Democratico.
Nel chiacchiericcio, anche qualche piccola parentesi su quel che sta accadendo in Francia. “Per i problemi in Francia – sono le parole di Matteo Salvini – bisogna citofonare Macron, sta raccogliendo quello che ha seminato”.
Ecco le voci dal palazzo della politica:
“Se si votasse domani, andremmo da soli. Romano Prodi ha detto che il Movimento non è di sinistra? Ha ragione. Quelli di ‘sinistra’ votano la commissione Ursula, noi no. Quelli di ‘sinistra’ mandano le armi a oltranza in Ucraina, favorendo l’escalation, noi no. Aggiungo: queste cose il Pd le ha votate assieme a Giorgia Meloni. Per questo ci definiamo progressisti indipendenti”. (Giuseppe Conte, La Stampa)
“Lo ridico in maniera netta, a me di Grillo non interessa nulla, io sono preoccupata e interessata alla mia comunità, al fatto che dobbiamo definire chi siamo. Poi se qualcuno guarda semplicemente al passato perché vuole fare come Crono che si mangia i suoi figli, non è un problema mio”. (Alessandra Todde, Movimento 5 Stelle)
“Quello di Conte non è più il M5S, è una costola sfigata del PD dove confluirà entro pochi anni per dare posti di rilievo a qualcuno”. (Danilo Toninelli, Un giorno da pecora)
“Ho sempre pensato che la definizione di progressismo “indipendente” di Conte fosse ambigua. Avevo ragione e in questa intervista conferma di non essersi mai spostato dalle posizioni assunte quando governava con Salvini: prostrati davanti a Putin e Trump, arrendevoli di fronte all’invasione russa dell’Europa, porti chiusi ai migranti, euroscettici. Una sorta di “progressismo salviniano”, insomma, una formula ambigua che rifiutiamo con fermezza”. (Riccardo Magi, + Europa)
“Sul fronte europeo temo la paralisi provocata dalle destre. Vedo Meloni ancora intrappolata dalla propaganda nazionalista che l’ha portata a palazzo Chigi con gli slogan del blocco navale, del ‘è finita la pacchia in Europa’, del no al Pnrr, delle critiche all’euro. Fatica a prendere atto della realtà: l’Italia ha bisogno di un’Unione più forte sia per la crescita e la sicurezza, sia per affrontare il tema epocale e strutturale dei migranti. Serve più Europa, da subito. Trump o non Trump il nostro futuro migliore è negli Stati Uniti d’Europa”. (Emma Bonino, +Europa, La Repubblica)
“L’Istat smentisce clamorosamente la propaganda del governo Meloni. Dopo mesi di annunci trionfali, le previsioni di crescita sono state dimezzate, confermando il fallimento della destra”. (Silvia Roggiani, Partito Democratico)
“Se l’Italia cresce meno del previsto non è colpa del maltempo, ma di politiche economiche inefficaci. Oggi a dirlo è Istat che riduce il pil del 2024 allo 0,5. Per ora gli unici indici che ancora crescono sono povertà e numero di persone che rinunciano a curarsi per i lunghi tempi della sanità pubblica e gli alti costi di quella privata”. (Chiara Braga, Partito Democratico)
“Le previsioni dell’Istat pubblicate oggi tracciano un quadro drammatico per l’economia italiana, smentendo la propaganda del governo. Oggi la dura realtà emerge con forza: siamo fermi. È evidente ogni giorno di più quanto questo governo sia completamente scollato dalla realtà economica e sociale del Paese”. (Sabrina Licheri, Movimento 5 Stelle)
“Giorgia Meloni ha fatto un piccolo autentico capolavoro e se oggi la destra è una destra di governo è non solo per la volontà, che avevamo anche noi ma lo si deve a quella intuizione politica: ridiamo identità e autorevolezza alla destra”. (Gianfranco Fini)
“C’è chi soffia irresponsabilmente sul fuoco. Penso a Landini. L’adesione allo sciopero nella scuola era al 6%. E questo perché noi riduciamo la disoccupazione, mentre lui incita alla rivolta sociale”. (Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia, La Repubblica)
“Mi chiedo perché John Elkann non si è opposto a Carlos Tavares, il ceo di Stellantis appena esautorato, quando decise di fare produrre la Fiat 600 in Polonia? Scelta presa quando Mirafiori — come ora — era ferma, con gli operai in cassa di integrazione”. (Luca Cordero di Montezemolo, Il Corriere della Sera)
“Per i problemi in Francia bisogna citofonare Macron, sta raccogliendo quello che ha seminato”. (Matteo Salvini)
“Anche se in Francia si arriverà alla formazione di un nuovo governo, sarà un governo estremamente instabile e la possibilità di avere delle presidenziali anticipate è proprio vicina”. (Romano Prodi)
“Io posso non essere d’accordo con quello che fa l’esercito israeliano: è ora di fermarsi, è ora di arrivare al cessate il fuoco. Ma non si tratta di genocidio a Gaza”. (Antonio Tajani)