Ma davvero il Parlamento ha chiuso prima per il noioso derby Lazio-Roma? Cronaca di un giorno qualunque in Aula

Ma davvero il Parlamento ha chiuso tutte le luci e le saracinesche prima per permettere ai suoi onorevoli di correre davanti alla Tv e allo stadio per vedere il derby, che poi tra l’altro si rivelerà noiosissimo, tra Lazio e Roma? La situazione sembra un po’ più complicata di così anche se il dubbio c’è.

Il Parlamento e il derby. Cronaca di un giorno qualunque in Aula

A raccontare la storia è il Fatto Quotidiano. Derby o no, casualità o no, al Senato alla fine, malgrado le comunicazioni alle 15 del ministro della Difesa Guido Crosetto sulla vendita delle armi a Kiev, raccontano dal Fatto, la conferenza dei capogruppo ha deciso di limitare il dibattito e alla fine si sono chiuse le saracinesche e spente le luci intorno alle 17.15, In tempo utile per la partita che si sarebbe poi giocata alle 18. Lo hanno fatto per il derby? Il Fatto è stato semplicemente malizioso? 

Non è andata bene invece per gli onorevoli della Camera dove, racconta sempre il Fatto, malgrado “il pressing dei deputati”, immaginiamo soprattutto quelli romani, l’Aula ha continuato i suoi lavori malgrado la partita.

Insomma al Senato, dove tra l’altro siede anche il presidente della Lazio Claudio Lotito, i lavori si sono chiusi un po’ prima dalla partita. Ma da Palazzo Madama respingono le accuse: il derby non ha influenzato la programmazione della seduta.

Insomma: è vero che il Parlamento ha chiuso in anticipo per il derby? La Camera no. Il Senato ha chiuso alle 17.15. Ma per il derby o no? Ma figuratevi. Secondo voi il Senato italiano farebbe mai una cosa del genere? Secondo voi i senatori della Repubblica italiana, con le sciarpe nascoste sotto le giacche, farebbero mai una cosa del genere? Per un derby? In Italia? A Roma? 

Ai posteri l’ardua sentenza. Poveri posteri. La lista delle questioni aperte da valutare sta diventando sempre più chilometrica.

Comunque ai vari senatori non è andata benissimo. Il derby è stato tra i più tristi, soprattutto per gli sfortunati romanisti, e noiosi di sempre.

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Gianluca Pace