Il governo ha scoperto che, oltre agli ignobili scafisti e agli insopportabili buonisti, esiste niente meno una cosa che si chiama migrazione. E non sa, il governo, come vestirsi per questo appuntamento e incrocio con un fenomeno storico cui gli umori elettorali e i must di propaganda e pubblica opinione fano me di un baffo. Quindi indossa il governo l’abito tradizionale della vita pubblica all’italiana, quello con i colori e il taglio che attestano, invocano, lamentano: è colpa di qualcun altro, di qualcuno cattivissimo e potentissimo…Al secolo il mamma li turchi declinato in un contemporaneo mamma li russi.
Si era cominciato con la strana notizia dei 695mila stipati, ammassati i Libia e pronti a imbarcarsi direzione Italia. E perché non settecentomila o un milione o die milioni? La strana notizia era ancora più strana per il suo corredo: che siano in tanti ce lo dicono niente meno che i servizi segreti. I servizi segreti per sapere che non 695mila ma a milioni dall’Africa sub sahariana guardano all’Europa come meta di migrazione? Scoperta dell’acqua calda, a voler essere generosi con il valore e spessore della notizia. Ma la notizia non era nei numeri peraltro buttati lì senza troppo curarsi della plausibilità, diciamo tecnica, di settecentomila in barca. La notizia era l’avvio dei fuochi d’artificio.
Fuoco d’artificio: migranti arma ibrida dei russi. Crosetto è ministro della Difesa, sotto questo segno accende la batteria dei fuochi d’artificio made in governo. I migranti arma ibrida della guerra che Putin muove all’Occidente. Nello specifico quelli della Wagner, milizia ed esercito paralleli alle truppe ufficiali russe, che in Libia sono, spingono i migranti su barche e barchini e barconi. Ce li mandano addosso con militare strategia per punirci e fiaccarci. Sotto testo: di fronte a tanta malvagia potenza che possiamo farci, siamo sotto attacco.
Sotto attacco è dire poco, è di Giorgia Meloni (complice il Corriere della Sera che questo titolo offre) il fuoco d’artificio più grande, quello della temuta “Invasione”. Già, invasione. Temuta dal governo per l’estate. Mamma li russi… Arrivano a milioni… Traghetteranno d’estate. E quindi… i caschi blu. Se no proprio i caschi blu, l’Onu proprio l’Onu invece sì. Il governo chiama i causa l’Onu secondo scelta strategica del qualcuno faccia qualcosa. Governo della Destra vittima di turno del gigantesco e corale deficit di realtà nel quale la questione migranti è allevata da decenni in Italia. Nessuno ha il coraggio e/o la forza di dire quel che è: nel corso di anni e decenni a venire gli immigrati saranno sempre di più per la semplice e granitica ragione che l’Europa non fa figli e l’Africa sì. Niente e nessuno fermerà quel che non si può fermare. L’immigrazione di massa porta e porterà malumori, opposizioni, ripulse, rigetti.
A cavallo di questi due punti fermi chi volesse provare a governare il fenomeno (governare, non bloccarlo) dovrebbe accogliere legalmente molto più dei neanche centomila l’anno e occuparsi poi di quel che accade agli immigrati dopo l’ingresso in Italia. Occuparsene in termini di tutela per loro quando e dove lavorano, in termini di legalità evitando il formarsi e incistarsi di racket per via di etnici clan. Occuparsi del welfare cui farli accedere, dell’istruzione e formazione. E occuparsi attivamente dello scoraggiare, se non reprimere, usi e costumi alieni e contrari, oppositivi e sfregianti i valori di libertà ed eguaglianza. Programma troppo vasto, letteralmente impensabile quasi per tutti i governi europei e di fatto al di là della portata di tutti i governi italiani cui peraltro, se pensassero qualcosa del genere, mancherebbe il consenso di gente. La dispettosa ironia della Storia si diverte oggi a consegnare questa inaffrontabile fatica, questo risalire dall’abissale deficit di realtà, niente meno che ad un governo di Destra-Destra. Comprensibile, compatibile e da compassionevolmente osservare e registrare come buttino la palla in tribuna, anzi oltre lo stadio: ce li manda Putin, arma ibrida, invasione d’estate, mamma li russi, chiamate l’Onu..!
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