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Mara Venier interrompe Dargen D’Amico che parla d’immigrazione: per l’opposizione è “Telemeloni”

Mara Venier blocca in diretta Dargen D’Amico durante Domenica In-Speciale Festival di Sanremo. Il cantante comincia a parlare di immigrazione rispondendo ad una domanda sul significato del testo del suo brano “Onda alta” e si becca il duro sfogo della conduttrice: “Ci vorrebbe troppo tempo per affrontare determinate tematiche, qui stiamo parlando di musica”. Oltre al cantante, la conduttrice rimprovera poi anche i giornalisti presenti: “Non mettetemi in imbarazzo. Non ve lo faccio fare più (ossia porre domande scomode? ndr) perché non è questo il luogo giusto per dire certe cose.

La scena è diventata virale sui social network. In molti si sono detti indignati per la scelta di fermare Dargen D’Amico. “Il modo in cui Dargen è stato interrotto e mandato via malamente solo perche stava dicendo cose scomode di un imbarazzo veramente vergognoso”, ha scritto un utente su X. E ancora: “Vergognosa Mara che ha interrotto Dargen mentre faceva un discorso giustissimo sull’immigrazione”. Anche dall’opposizione  sono piovute critiche e si è parlato nuovamente di “Telemeloni”. Citando anche il caso di Ghali e il comunicato letto dalla Rai pro-Israele, Sandro Ruotolo, responsabile Pd per l’informazione, ha parlato di “libertà di espressione sacrosanta” e da rispettare. Ruotolo ha sottolineato la “brutta pagina della Rai con l’ad che si è elevato a giudice dei contenuti di una canzone e di ciò che dice un artista sul palco e Mara Venier che si è prestata a fargli da megafono”. Sulla stessa linea di Ruotolo diversi esponenti del suo partito ed anche degli altri partiti di opposizione. Sempre dal Pd, Andrea Orlando ha parlato di “imbarazzante ottusità censoria nelle ultime 48 ore”. 

Cosa ha detto di così imbarazzante Dargen D’Amico dalla Venier

Queste le parole di Dargen D’Amico: “Io vengo da un Paese, l’Italia, dove c’è sempre stata la regola dell’ospitalità e dell’accoglienza. Una volta, nei paesi, le porte erano aperte, se i bambini avevano fame, entravano in casa, dicevano: ‘Ho fame’ e nessuno chiedeva loro: ‘Ma da dove vieni, chi è tuo papà’. Se avevano fame gli davano da mangiare, se avevano freddo li coprivano. Questo è il nostro bagaglio genetico ideale”. Poi ha proseguito: “Semplicemente, nel momento in cui ascolto discorsi che si dimenticano del valore istintivo della protezione dei cuccioli, noto che c’è qualcosa che non funziona e questa cosa mi spaventa, mi preoccupa e cerco di comunicarlo. In questo momento, credo che ci sia qualcosa che non funziona nell’istinto dell’essere umano, perché se non proteggi i bambini, niente funzionerà”.

“[…] L’Italia è un Paese che si sta rimpicciolendo e ci sono tante occasioni da prendere in considerazione. Non si parla mai del fatto che la bilancia economica dell’immigrazione è in positivo. Quello che gli immigrati mettono nelle nostre casse per pagare le nostre pensioni è più di quello che spendiamo per l’accoglienza”. E’ a questo punto che Mara Venier ha interrotto Dargen D’Amico. Per la conduttrice è un argomento troppo complesso da affrontare in pochi minuti: “Però qui è una festa, ci vorrebbe troppo tempo per affrontare determinate tematiche. Qui stiamo parlando di musica, chiedo scusa”.

Dargen D’Amico, interrotto da Mara Venier, ha replicato: “Quando mi fanno una domanda, non riesco a fare a meno di rispondere. È colpa mia, scusa”. La conduttrice ha poi concluso: “Non è colpa tua. È molto difficile in tre parole dire tutto questo, ci vorrebbe molto più tempo perché sono tematiche importanti. Sono domande che voi fate a cui dobbiamo rispondere in maniera dettagliata, bisogna avere il tempo per affrontare tutto questo e il tempo non ce l’abbiamo. Dobbiamo fare cantare gli altri”.

Lorenzo Briotti

Sono nato a Roma nel 1974 e sono giornalista professionista. Le mie grandi passioni sono la musica rock degli anni 60 e 70 e la radio a cui ho dedicato anche un libro. A Blitz sono arrivato due mesi dopo l’apertura e per diversi anni mi sono occupato di multimedia. Credo fermamente che l’intelligenza artificiale e il social di turno non riuscirà mai a distruggere la nostra splendida professione.

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