“Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al Ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”. Lo si legge in una nota dell’ufficio stampa del Quirinale.
Le parole del Presidente, nette, colmano anche il vuoto comunicativo da parte del Governo sui fatti accaduti ai cortei pro-Palestina a Firenze e Pisa, con gli studenti caricati duramente dalle forze dell’ordine mentre si è costretti a interrogarci se manifestare sia ancora un diritto.
Eccentrica, diciamo così, è la posizione del vicepresidente della Camera, il forzista Giorgio Mulè. “E’ necessario pensare a dei corsi di manifestazione per i ragazzi perché quelli che sonno andati a manifestare a Pisa o a Firenze sono dei giovani che probabilmente erano alla loro prima manifestazione e magari spinti da ‘cattivi maestri’ sono andati contro il cordone della polizia provocando una reazione sulla quale possiamo certamente discutere rispetto alla proporzionalità di ciò che è successo con i manganelli però bisogna sapere che quando c’è un cordone di polizia schierato non si va contro per cercare il contatto fisico provando a superare quel cordone perché in quel momento scatta la carica”.