Renzi direttore del Riformista. “Matteo Renzi è il nuovo direttore del Riformista“. Si legge in un tweet della testata giornalistica. L’annuncio viene dato sui social dallo stesso Matteo Renzi. “Ho accettato una sfida affascinante: per un anno sarò il direttore de Il Riformista“.
Della notizia la prima ad essere informata, ragguaglia l’ex presidente del Consiglio, è stata Giorgia Meloni.
“Sono convinto che lo spazio del terzo polo ci sia e sia ampio, sono convinto della proposta politica del terzo polo, ma credo che il Riformista debba andare oltre il terzo polo”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, in conferenza stampa a Roma. Terzo polo? “Non lascio ma raddoppio. A Calenda l’ho detto e mi è parso entusiasta”.
“Sono iscritto a Iv e sarò iscritto al terzo polo, il partito unico terminerà entro l’anno. Al momento di candidato vedo solo Calenda, se ne arriverà uno alternativo o più di uno lo comunicheranno gli interessati, io non sono nella partita delle leadership del terzo polo, che si è chiusa quando chiesi a Carlo di fare un passo avanti. Io sarò un leale collaboratore del terzo polo, io ci credo davvero. A Calenda tocca il compito di gestire questa fase io nel mio piccolo do una mano”, aggiunge Renzi.
L’Unità e Il Riformista, stesso editore
“Ringrazio con molto calore Romeo, che diventa il principale editore del centrosinistra italiano, non è una cosa semplice, investe risorse e credibilità. Diventare l’editore della sinistra non è una cosa semplice per una persona colpita 16 volte dalla magistratura e 16 volte assolta. E’ uno che si è esposto. Compie un gesto di grande coraggio”.
Lo ha detto il neodirettore dell’Unità, Piero Sansonetti, in conferenza stampa a Roma con il neodirettore del Riformista, Matteo Renzi.
M5S: “Compromessa imparzialità testata”
L’unica voce che si è alzata per contestare l’ultima sortita di Matteo Renzi, il gruppo di M5S (che forse ha dimenticato che da Mussolini a De Gasperi, fino ad arrivare a D’Alema e Veltroni, da Fini a Storace, per non parlare di Beppe Grillo titolare del blog omonimo, esponenti politici di vertice e direttori di giornali spesso coincidevano nella stessa figura).
“Matteo Renzi oggi ci fa sapere che assume la direzione del Riformista ma che non ha alcuna intenzione di lasciare il suo ruolo da parlamentare. È francamente preoccupante che un parlamentare in piena attività diriga contemporaneamente un quotidiano.
Renzi non vede o fa finta di non vedere che ci sono ragioni di opportunità evidenti nell’assumere questo doppio incarico: la legge non lo vieta, ma che credibilità può avere un giornale diretto da un leader di partito?
Qualsiasi parvenza di imparzialità della testata è totalmente compromessa, ma evidentemente per Renzi – abituato ai doppi incarichi fuori dal Parlamento – questo non è un problema”. Così Anna Laura Orrico e Luca Pirondini, i capogruppo M5S, in commissione cultura alla Camera e al Senato.