Matteo Salvini dice che non si candiderà alle Europee e poi apre al generale Roberto Vannacci, quello del libro Il mondo al contrario: “Mi piacerebbe candidarlo”.
Il ministro Salvini quindi continua a selezionare con certosina precisione e determinato scrupolo la sua classe dirigente. D’altronde è lui il segretario del partito.
Tra l’altro Vannacci risponde anche incerto: “Ringrazio per il pensiero e per la fiducia, a mente fredda valuterò, fermo restando che per il momento faccio il soldato”.
Ma in fondo: perché no? La sua candidatura scatenerebbe polemiche, quindi attenzioni, quindi pubblicità, quindi forse qualche voto in più. Un po’ come i balletti del ministro dei Trasporti su TikTok.
Forse è colpa di queste candidature scelte solo per acchiappare qualche voto qua e là tra non si sa bene chi che la gente non va più a votare? Forse ci si dovrebbe occupare un pochino più di cose più serie? Forse è per questo che in Italia non sta restando più quasi nessuno? Forse.
O forse no. In fondo perché non continuare così? Le cose nel nostro Paese vanno alla grande. Ognuno alla fine può candidare chi vuole. Quindi perché no? Perché non andare sempre più verso l’infinito e oltre? Chi sarà il prossimo?