Meloni 2023, come sarà l’agenda del Governo nel 2023. Dalla conferenza stampa di fine anno del premier Meloni una sintesi in 10 punti. Ecco i passaggi che hanno suscitato più’ clamore. E scalpore.
1) PRESIDENZIALISMO – È la priorità. Punta a realizzarlo nella legislatura. Sostiene che il presidenzialismo dia stabilità. E se la minoranza dovesse traccheggiare è pronta ad intervenire con un disegno di legge.
2) GIUSTIZIA – Altra riforma “che mi sta a cuore. Abbiamo il coraggio per affrontare questa materia delicata con un ottimo guardasigilli “. Obiettivi primari: separazione delle carriere, prescrizione (“non sì può essere indagati a vita”), stop agli abusi fatti con le intercettazioni. Il grillino ed ex ministro Alfonsino Bonafede è servito.
3) ARIDATECE MARIO – La sintesi romanesca di Carlo Calenda e il suo post nostalgico su Draghi neutralizzati senza rossori: ”No, non mi pesa la sua eredità. Misurarmi con persone capaci e autorevoli è la sfida della mia vita”.
4) PARTECIPAZIONE AL 25 APRILE – Il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo ha voluto sapere in anticipo se la premier interverrà alla festa nazionale che è stabilita per legge. Nessun problema (pare). Si vedrà.
5) VACCINAZIONI – Quando era all’opposizione Giorgia Meloni era contraria alle restrizioni. Oggi nega la sponda ai no Vax. Sì alle vaccinazioni per anziani e fragili. E gli altri? “Vadano dal medico che ne sa più di me”.
6) ITALIAN JOB – La definizione ricorrente con cui è riassunto lo scandalo del Qatargate “ha innervosito “ (parole sue) la premier. La locuzione è stata respinta perché falsa, in ogni caso esagerata, offensiva per il popolo italiano. “La vicenda non riguarda solo italiani, ma anche belgi, greci e esponenti di altre nazioni Semmai è un tema di partito, un socialist job”. Italian Job sono due film, l’originale e il suo remake, su una colossale rapina ai danni della Fiat, portato a segno in Italia, a Torino. Ma da criminali inglesi, cui davano sembianza un grande Michael Caine e uno streptoso Noel Coward. Indimenticabile la sua parata trionfale nel carcere britannico in cui era detenuto quando arrivò la notizia che il colpo era andato a segno.
L’onta sull’onore nazionale è colpa del distributore italiano che con pochi scrupoli tradusse The Italian Job in Un colpo all’italiana, che proprio non c’entra niente.
7) REPRESSIONE IN IRAN – Parole dure e chiare contro il regime teocratico di Teheran. Condannato. Giorgia Meloni ha aggiunto di essere rimasta “colpita” dall’atteggiamento di Sara Khadhem, la giovane campionessa di scacchi che ai Mondiali in Kazakistan ha sfidato gli ayatollah gareggiando senza velo. “Un gesto che non ha prezzo “.
8) UCRAINA – Nessun dubbio da che parte stare. “Presto andrò a Kiev. Ma i rapporti culturali con il popolo russo sono molto forti”. Poi la stoccata a Conte: adesso dice no all’invio di armi agli ucraini, ma quando era al governo ha raddoppiato le forniture.
9) PNRR – Ha detto:”La staffetta con Draghi ha funzionato.
Ragggiunti i 55 obbiettivi previsti, ma ora viene il difficile: passare dai target ai cantieri non sarà una passeggiata.
10) MELONOMICS – Economia in sintesi: attenzione ai costi e taglio delle tasse. Everest da scalare. Tutto il resto è mezza collina.