Francesco Lollobrigida non è un funzionario dell’Onu, sezione assistenza migranti e rifugiati. E neanche un alto burocrate della Ue in perenne missione sbolognarli all’Italia. E neppure un fondatore-organizzatore di Ong e neanche e neppure uomo di Chiesa, men che mai uomo d’area Pd o di sinistra avvinta al dogma dell’accoglienza senza se e senza ma. Francesco Lollobrigida è uomo di punta di Fratelli d’Italia, uomo della Destra e non certo della destra morbida e annacquata. E di Fratelli d’Italia non è uno qualsiasi e neanche un cosiddetto quadro intermedio, è Francesco Lollobrigida uno dei più stretti collaboratori di Giorgia Meloni. E, come Giorgia Meloni, vede la realtà, ora vede la realtà con gli occhi del concreto governare e non più con quelli della propaganda che della realtà se ne frega. E quindi a Francesco Lollobrigida è scappata di bocca la verità, non la verità dei buoni o cattivi principi, buone o cattive intenzioni, la verità del come stanno le cose. Eccola la verità: um governo serio che agisce nell’interesse degli italiani di migranti dovrebbe andarne a prendere almeno centomila l’anno per almeno cinque anni. E sottolineare l’almeno.
Un paese vecchio, molto vecchio demograficamente e che fa pochissimi figli (ci sia avvia alla soglia dei 400 mila nati l’anno, pochi decenni fa si superava il milione) e che pochissimi figli potrà fare nei prossimi decenni (la platea di donne in età fertile è già così ristretta che, anche decidessero tutte di improvvisamente fare tre figli ciascuna, ora la media è 1,1 figli a coppia, non sarebbe a invertire la tendenza per almeno 50 anni) entra in una condizione di carenza di forza lavoro disponibile. Quindi ha bisogno (bisogno!) di forza lavoro disponibile. E non solo per fare le badanti o i pastori, le pulizie in casa, i formaggi in fattoria, i muratori spesso in nero e i fattorini che portano la pizza. Forza lavoro serve, già scarseggia per le aziende, le imprese, le industrie. Forza lavoro manca negli ospedali, nella sanità. Servono medici, infermieri, ingegneri, operai specializzati, tornitori…
L’Italia non ha una platea di giovani così consistente da coprire la domanda di forza lavoro. Al netto su ogni considerazione e opinione sull’apporto o sottrazione di risorse dagli immigrati alle casse del welfare italiano, al netto di ogni considerazione e opinione sulla praticabilità materiale di blocchi relativi a fenomeni migratori che direttamente investono e muovono decine di milioni di persone, all’Italia, alla gente italiana, alla sua economia, al suo portafoglio conviene, anzi serve importare forza lavoro, forza lavoro immigrata, immigrati che lavorano. Lo sa e lo vede chiunque governi e chiunque lo voglia sapere. Ma non si può dire.
Servirebbe, sarebbe utile, anzi necessario all’interesse materiale degli italiani, andare a prendere, far entrare legalmente in Italia ampio numero di lavoratori immigrati. Non per bontà e umanità, ma per interesse. Centomila l’anno il numero a stare stretti, molto stretti secondo stretta valutazione di Francesco Lollobrigida. Per almeno cinque anni fa almeno mezzo milione. Mezzo milione di migranti da far entrare per vie e viaggi legali, mezzo milione almeno di benvenuti. Ma come si fa a dirlo in un paese dove l’umor medio nazionale è stato allevato al mugugno per i mancati respingimenti? Come si fa a spiegare alla gente che puoi respingere, per insormontabili ragioni materiali, solo una quota di chi tenta l’espatrio verso di noi e che quindi, anche per respingere, conviene provare a respingere provando a scremare l’immigrazione?
Ancora una volta, non per bontà né umanità. Ma per materiale interesse accogliere, andare a prendere almeno un po’ (centomila l’anno è davvero un po’, anzi un po’ poco) della forza lavoro che ci serve è anche una delle condizioni per poter poi provare a respingere o almeno contenere l’immigrazione illegale. Ma come si fa a spiegarlo ad un paese vecchio e dall’umore inacidito. Ad un paese vecchio nel quale da decenni sono state coltivate le serre del rancore vittimista? Come si fa a dirlo ad una pubblica opinione divisa tra chi, sia detto con la crudezza che serve a squarciare ipocrisie, è perfino infastidito dalle storie di morti in mare o schiavizzati nei campi e non ne vorrebbe vedere entrare uno di più in Italia e chi invece predica con somma incoscienza che la coscienza gli consiglia di accoglierli tutti, sempre e comunque? Non si fa e infatti…
Non si fa, non si può dire e infatti subito dopo che gli è scappata detta la realtà, Lollobrigida precisa che non proprio, non alla lettera, insomma…Anche Lollobrigida tiene…elettori. Quanti voti di popolo e soprattutto di popol minuto ha preso la Destra italiana indicando l’immigrato come soggetto infido, sospetto e concorrente, anzi prevaricatore nell’accaparrarsi pubblici aiuti e welfare fatti di soldi italiani? Quanti voti di popolo ha preso la Destra italiana ammiccando all’idea dell’invasione? Quanto la Destra italiana ha contribuito alla creazione e diffusione del concetto popolare dell’immigrazione come danno e calamità? Tanto, tanto e tanto, tre volte tanto è la risposta complessiva alle tre domande di cui sopra. E la Sinistra nel frattempo ci metteva del suo e del peggio del suo: accoglienza senza se e senza ma e soprattutto senza costrutto e responsabilità. All’insega del fateli sbarcare tutti e poi…Poi mollati al discutibile circuito del business dell’accoglienza, poi mollati alla clandestinità, poi mollati all’organizzarsi in racket secondo linee e arruolamenti per etnie.
Quindi, attenti a dire la realtà, il Pd alla Schlein si sta festosamente attrezzando a non dirne neanche una, infatti sta per dire che la ricchezza per tutti verrà dalla tassa patrimoniale, che la pace verrà dall’invocazione processione, come per la pioggia, che l’altro mondo possibile è quello dove c’è l’assunzione di cittadinanza, il posto di lavoro che, se azienda va male la si nazionalizza e se proprio va male ancora, cassa integrazione a far ponte a larghissime campate al pre pensionamento e questa è l’economia, che fare a meno di combustili fossili per produrre energia, cibo, acciaio, cemento, fertilizzanti e più o meno come smettere di fumare, basta volerlo e ci vuole un attimo, che mille identità fioriranno e questa sarà la prima della lista delle libertà…L’elettorato di sinistra fa le fusa all’ascolto del Festival della non realtà. Ad uno della Destra, a Francesco Lollobrigida tocca invece, stando al governo un contatto ravvicinato del terzo tipo con la realtà, questo alieno dallo spirito e umor nazionale. Ne consegue un brivido coraggioso di consapevolezza seguito e mischiato al brivido del subitaneo ritrarsi.