Via libera dal Consiglio dei Ministri allo stato di emergenza sui migranti per la durata di sei mesi. Contemporaneamente è stato approvato un primo finanziamento di 5 milioni di euro.
Lo stato di emergenza è stato deliberato su tutto il territorio nazionale a seguito dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del Mediterraneo.
Dall’inizio dell’anno a oggi sono state 31.292 le persone sbarcate sulle coste italiane, poco meno del quadruplo dei 7.928 sbarcati nello stesso periodo dell’anno passato; due anni fa, tra l’1 gennaio e l’11 aprile i migranti erano stati 8.505. Sono alcuni dei dati contenuti nel ‘cruscotto statistico immigrazione’ aggiornato online – alle ore 8 di stamane – del Viminale.
Dopo una relativa pausa di alcuni giorni, gli arrivi sono tornati a essere numerosi: 3.002 in soli cinque giorni, con un picco di 1.389 venerdì 9 aprile.
Con riferimento alla nazionalità dichiarata al momento dello sbarco, il 17% dei migranti sbarcati dall’inizio dell’anno proviene dalla Costa d’Avorio (5.204 in dettaglio), il 13% dalla Guinea, l’11% dal Pakistan, l’8% dall’Egitto, il 7% dalla Tunisia e il 7% dal Bangladesh. Al 3 aprile, i minori stranieri non accompagnati sbarcati sono 3.038: erano stati 14.044 in tutto il 2022 e 10.053 in tutto il 2021.
Con lo stato di emergenza si potranno realizzare procedure e azioni più veloci per offrire ai migranti soluzioni di accoglienza in tempi brevi con adeguati standard, spiegano fonti di governo al termine del Consiglio dei ministri, sottolineando che inoltre saranno coinvolte la Protezione Civile e la Croce Rossa italiana con il loro bagaglio di esperienze e dotazioni.
Allo stesso tempo, sottolineano le stesse fonti, si potranno aumentare e rafforzare le strutture finalizzate al rimpatrio dei non aventi diritto alla permanenza in Italia (Cpr), potenziando le attività di identificazione ed espulsione.
Lo stato di emergenza, sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro, avrà la durata di sei mesi.
La dichiarazione dello stato di emergenza consente di assicurare risposte più efficaci e tempestive sul piano della gestione dei migranti e della loro sistemazione sul territorio nazionale, spiegano ancora fonti di governo evidenziando che il numero degli sbarchi è largamente superiore rispetto al passato e il Governo risponde prontamente dichiarando su tutto il territorio nazionale per un periodo di 6 mesi lo stato di emergenza. Per l’attivazione e l’avvio delle prime misure urgenti, aggiungono le stesse fonti, sono stati stanziati 5 milioni di euro previsti dal Fondo per le emergenze nazionali.
Tra le zone emergenziali non solo le rotte del mediterraneo centrale Matteo Salvini indica anche la rotta balcanica che vede nel Friuli Venezia Giulia il punto degli arrivi dal Medio Oriente. “Occorre ragionare con la Slovenia perché faccia quello che deve fare e che faceva in passato – ha detto il ministro delle Infrastrutture – ossia le riammissioni di coloro che vengono trovati a superare illegalmente il confine, altrimenti saremo costretti a reinstallare dei punti di controllo ai confini, che non è la mia o la nostra priorità, ma non è possibile essere lasciati soli, a Trieste, a Lampedusa, a Ventimiglia, a Cutro. Ognuno deve fare il suo”.
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