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Movimento 5 stelle nel caos, rottura Conte-Grillo, lite sulla cassa: a chi il tesoretto di quasi due milioni?

Movimento 5 stelle nel caos, inevitabile la rottura Conte-Grillo, lite sulla cassa: a chi finirà il tesoretto di quasi due milioni?

Conte-Grillo: rottura inevitabile. Movimento 5 stelle nel caos. La coppia scoppia. Fioccano chiaccchiere e congetture. Valanga di supposizioni e interpretazioni. Per carità, la lite c’è, lo strappo tra l’ex premier e il fondatore è sotto gli occhi di tutti.

Ma il “cuore “ dello scontro – finora ben mascherato  tra principi, dogmi e diverbi sulle alleanze – è sempre quello: la cassa.

Altroché “nome,simbolo, limite dei due mandati”. Tutta fuffa, specchietto per le allodole. La verità è in realtà più prosaica. La separazione mette al centro il vil denaro.

Si parla di un tesoretto M5S mica male: 2 milioni. Conte ha blindato la cassa, Grillo la reclama. Come finirà? Finirà a carte bollate. La battaglia legale pare già alle porte. Non stupirebbe nessuno. A tanto siamo arrivati.

CASSA DEL MOVIMENTO RIEMPITA COL 2 PER MILLE

Conte e Grillo sorridenti quando andavano d'accordo
Movimento 5 stelle nel caos, rottura Conte-Grillo, lite sulla cassa: a chi il tesoretto di quasi due milioni?

L’associazione M5S ha incassato dal sistema “2 per mille” del 2023 un milione 853.949.  Hanno contribuito 174.487 cittadini che hanno scelto i pentastellati  appunto destinando la quota del 2×1000 della propria imposta sul reddito. Ne è uscita una bella cifra.

Per capirci: un tesoretto quasi doppio di quanto hanno incassato Azione (1.039.313) e Italia Viva (1.135. 044). Curiosità: il Pd ha il record di incassi (8.118.1192), seguito da Fratelli d’Italia (4.807.551).

FAVORITO CONTE, MA BEPPE NON MOLLA

Conte si sente in una botte di ferro, ha costruito una impalcatura legale a proprio favore. Il tesoretto è finito sul conto della associazione M5S di cui l’ex premier è presidente e unico rappresentante legale. Ergo in teoria è lui, e soltanto lui, a decidere la gestione e destinazione del “malloppo”.

Ma Grillo ha dalla sua il tesoriere, il bergamasco Claudio Cominardi, ex sottosegretario nel governo Conte. Un bel rebus.

Che coincide con il nodo alleanze; per il dopo Toti, ad esempio, il M5S sfida il Pd ed ha già pronto il suo candidato (Luca Pirondini, musicista, già nell’orchestra di Riccardo Muti). Pentastellati in fermento. Tutto può succedere. A Bari, altro esempio, il campo largo si è arenato nella faida Cinquestelle. La giunta Leccese si è sfaldata dopo solo 48 ore. A Reggio Emilia venerdì pomeriggio 23 agosto è iniziata la Festa nazionale dem. Si confida che dall’Iren Green Park escano le soluzioni. Il tempo stringe.

 

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