Multe per i vandali d’arte, Gasparri: danneggiatori ripuliscano ciò che imbrattano

Multe per i vandali d’arte: per il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri i danneggiatori dovrebbero essere subito impegnati, personalmente, nella ripulitura di ciò che imbrattano.

Perché, dice il senatore:

“Una sana applicazione immediata vale più di mille altre sanzioni. Ripulire personalmente dopo aver imbrattato e danneggiato è più educativo di una ipotetica condanna che arriva molti anni dopo.

Gasparri apprezza il disegno di legge, su proposta del Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, approvato dal CDM l’11 aprile e annuncia emendamenti

Ottima iniziativa del ministro Sangiuliano –  continua Gasparri- per sanzioni ulteriori contro chi imbratta palazzi, monumenti ed altri beni culturali.

Quando discuteremo, in Parlamento, di queste norme farò delle proposte emendative.

Fare subito un lavoro di pubblica utilità per riparare i danni fatti ha una funzione morale molto ma molto più significativa. Infatti vale sempre il principio che chi rompe paga, ma ancor di più chi danneggia ripara subito”

Le nuove disposizioni sanzionatorie per i vandali dell’arte e del paesaggio secondo il testo del disegno di legge approvato dal CDM l’11 aprile

Oltre alle sanzioni penali già previste, il testo introduce, per chi distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui, una sanzione amministrativa compresa tra 20.000 e 60.000 euro. Per chi deturpa, imbratta o destina i beni culturali a un uso pregiudizievole o incompatibile con il loro carattere storico o artistico, la sanzione sarà compresa tra 10.000 e 40.000 euro. I proventi saranno devoluti al Ministero della cultura, affinché siano impiegati prioritariamente al ripristino dei beni danneggiati.

Qui il testo integrale de disegno di legge 

La reazione delle opposizioni alle multe per i vandali dell’arte e del paesaggio

Per il PD e le opposizioni le misure sono come un nuovo caso “rave” e accusano l’esecutivo di voler fare “propaganda”. “Siamo al grottesco. La maggioranza, di fronte all’incapacità di gestire i dossier più importanti, dal Pnrr alle migrazioni, è costretta ogni giorno a inventarsi qualcosa per coprire i propri fallimenti” attacca il Pd.

I 5 Stelle bollano il testo di legge come proseguimento della “politica della distrazione di massa sull’evidente incapacità di affrontare i dossier più importanti” .

La senatrice dem Cecilia D’Elia ironizza dicendo che “L’invenzione di nuovi reati è il rifugio degli incapaci”.

Il deputato dell’alleanza Verdi e Sinistra Marco Grimaldi commenta: “Alla fine riusciranno a fare solo il loro Pnrr: un Piano Nazionale di Repressione e Reazione”.

Un’attivista di Ultima Generazione considera invece “molto incoraggiante vedere che la protesta inizia a sortire i suoi effetti: la disobbedienza civile sta funzionando, si sentono minacciati. La repressione è la prima risposta ma non ci spaventa” anche se nota una “sproporzione tra il danno effettivo e la pena proposta”.

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Francesca Cavaliere