Esibizionismo, non li si può definire diversamente e non si comprende di cosa si tratta se non lo si inquadra e interpreta come esibizionismo. Ciascuno poi potrà valutare se e quanto sia molesto, ma esibizionismo e non altro è il mostrare la Commissione di inchiesta parlamentare sotto il mandato (ogni riferimento all’impermeabile è voluto). Esibizionismo politico, esibizionismo mediatico. Così è ma sempre esibizionismo è. In un Parlamento che conta poco più di 600 eletti il sommarsi di 63 (finora!) proposte e richieste di Commissioni parlamentari di indagine è esibizionismo fine a se stesso. Commissioni parlamentari di inchiesta che, fossero istituite, non potrebbero neanche mai riunirsi se non con frequenza…semestrale! Divide 600 per 63, sottrai le sedute d’aula, il lavoro delle Commissioni legislative…non ci sono neanche i numeri per la miseria di un presidente e un vice presidente per ogni Commissione di inchiesta parlamentare di quelle proposte.
Su tutto. In nome di una stupidaggine immensamente fiorita dopo aver largamente attecchito il Parlamento segmentato in Commissioni di inchiesta dovrebbe fare, e fare meglio, il lavoro di Polizia e Magistratura. Infatti c’è una proposta di Commissione parlamentare di inchiesta su ogni fatto ed episodio di cronaca nera più o meno irrisolto degli ultimi decenni. I cold case al Parlamento dunque. E/o il Parlamento che adotta il palinsesto e il format Chi l’ha visto? Ovviamente proposte di inchiesta parlamentare, con apposita Commissione da istituire, su Covid (questo giro la più nominata nelle intenzioni, al giro passato era quella sulle banche). La più comica è senz’altro quella proposta di indagine parlamentare sui cambiamenti climatici: mancavano in materia i profondi studi e la nota competenza dei parlamentari.
Orecchio un must della comunicazione, sia un delitto o una chiacchiera di massa non fa differenza. Annuso umore di gente in cerca di verità alternative o comunque di impalcature di “questo lo dice lei” su cui arrampicarsi. Adesco popolarità e ruolo mediatico incarnando quello che “vuole le verità su…”. Giornali e tv seguiranno come fa l’intendenza. Una volta si diceva: se non vuoi risolvere un problema, facci sopra una Commissione. Ma non è più così: la Commissione di indagine parlamentare non è più dilatoria, non appartiene più all’universo del sopire. Al contrario, la Commissione di indagine parlamentare non è più il luogo delle segrete e ascose astuzie della politica, è invece il palcoscenico spesso sgangherato su cui i parlamentari si accalcano e affollano per esibirsi in uno Zelig tragicomicamente sguaiato e fare ciao con la manina.
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