Pd, allarme conti. “Il Pd non ha più un euro”. Lo dice Bonaccini e c’è da credergli. Piove sul bagnato: calo (vistoso) di iscitti, calo di quattrini. Crisi doppia: di tessere e di liquidità.
E “il peggio deve arrivare”, come profetizza il governatore emiliano, candidato gran favorito alla segreteria nazionale del Partito. Un momentaccio. Le previsioni sono francamente negative, inutile nasconderle: a settembre finirà la cassa integrazione ordinaria dei dipendenti. La campagna elettorale è costata molto ed ha prosciugato la cassa. Inoltre i versamenti dei parlamentari sono calati; si parla di circa mezzo milione di euro.
I problemi si accumulano. Il bilancio 2023 stiracchia da tutte le parti. Strada facendo si sono persi voti, soldi, molti parlamentari. E alla fine dell’estate torneranno i dipendenti. D’accordo, non sono più i 180 del 2008 ma 120, cifra comunque robusta. O meglio: non 120 ma 95; 25 sono rientrati dai “distacchi” presso i ministeri . In ogni caso graveranno “in toto” sulle casse del partito. Quindi il disavanzo aumenterà. Restano le spese di gestione a cominciare dall’affitto astronomico del Nazareno, che costa 700 mila euro all’anno. Si aggiunga il caro bollette e tutte le altre spese strutturali e si comprende meglio le preoccupazioni di Bonaccini.
Le cifre di un tempo sono un ricordo. Dati ufficiali non ce ne sono. Ma ad interpretare i sussurri del tesoriere Walter Verini, il senatore umbro fondatore del Pd (e Veltroniano doc) – Verini , per inciso, faceva parte del quartetto che ha visitato in carcere Alfredo Cospito – c’è poco da stare allegri.
È vero che le entrate sono salite di 11 milioni ma le uscite sono schizzate molto in alto, ben oltre gli 11 milioni previsti. Il disavanzo è dunque all’incirca di un milione e mezzo. Colpa di una campagna elettorale anticipata che è costata 4 milioni di euro e che è finita messa a bilancio nel 2022 e non, come si pensava nel 2023.
Il lamento è diffuso. Le federazioni regionali del Pd vivono del tesseramento e l’80% dei proventi delle tessere va a loro insieme al contributo degli eletti regionali e locali. Ormai le Federazioni sono senza personale o quasi. Spesso addirittura senza sede, come a Roma, Perugia, eccetera. Non a caso, come scrive Ettore Maria Colombo, “tutti i candidati alla segreteria dem propongono il ritorno del finanziamento pubblico alla politica. Una proposta di legge in tal senso è stata presentata dal senatore Andrea De Giorgis (docente universitario, già nel governo Conte) e Verini, in cambio di una piena attuazione dell’art. 49 della Costituzione.
La frequenza con cui si dovrebbero cambiare le lenzuola del letto può variare in base…
Un clima di grande tensione e preoccupazione avvolge Traversetolo, un comune nel Parmense, dove recentemente…
Dove vive Sonia Bruganelli dopo la fine del matrimonio con Paolo Bonolis? Ecco la casa…
Nel 2023, nove ciclisti hanno perso la vita sulle strade di Milano, segnando il numero…
Mazzini, al Teatro Sala Umberto di Roma la storia ha fatto spettacolo con il patriota…
Il matrimonio è stato celebrato in forma privata questo pomeriggio, mentre domenica si terrà il…