Stretta sul pensionamento anticipato con penalizzazioni dell’importo fino al 4% per chi esce con Quota 104, sulla rivalutazione degli assegni più alti e sulle uscite con Opzione donna e Ape sociale. La norma è prevista nella prossima manovra (clicca qui per tutte le novità).
La riforma però scontenta parte della maggioranza. Quota 104, come scrive Repubblica, per Salvini è insostenibile (malgrado il ministro che l’ha presentata, ossia Giorgetti, sia proprio della Lega). La riforma si avvicina troppo ad una riforma Fornero “piena”. E la Lega, contro la Legge Fornero ha costruito intere campagne elettorali.
Si potrà andare in pensione nel 2024 con 63 anni di età e 41 di contributi (sono 62 e 41 nel 2023) ma alla stretta sull’età si aggiunge un taglio sull’importo. Uscendo con 63 anni, quattro anni prima dell’età di vecchiaia, si avrà una riduzione di circa il 4% sull’importo complessivo. Si avrà, infatti, una riduzione sulla quota retributiva (circa un terzo del totale in media), basata sul rapporto tra il coefficiente di trasformazione per l’età di uscita e quello dell’età di vecchiaia, di circa il 12% nel caso di quattro anni di anticipo.
Nel caso di una pensione da 2.500 lordi al mese si perderebbero circa 100 euro. Si allungano inoltre le finestre per l’uscita: da tre a sei mesi per il privato e da sei a nove mesi per il pubblico. Potranno uscire i nati nel 1961 che hanno cominciato a lavorare almeno nel 1983 senza buchi contributivi.
E mentre la Cgil minaccia lo sciopero accusando il Governo di fare cassa sulle pensioni, dalle opposizioni fanno notare quanto la riforma assomigli a quella Fornero.
Il leader di Azione Carlo Calenda, sui social scrive: “Per molti anni c’è stata una gara ad insultare Elsa Fornero con i toni più beceri da parte di esponenti politici e giornalisti di destra. Forse, dopo l’intervento sulle pensioni previsto dalla legge di bilancio, qualcuno potrebbe scusarsi”.
Duro Giuseppe Conte, il leader di M5s: “Scegliete tagli e non investimenti, sforbiciate gli investimenti in sanità, ostacolate chi ha lavorato per una vita e stava per andare in pensione. Sui banchi del governo non vedo seduta la Meloni ma la Fornero. Nelle bozze di manovra apprendiamo l’ultimo tradimento dei cittadini, inseguite i cittadini con tasse anche nella culla. Il suo nuovo motto è: io sono donna, io sono madre e quindi pago più tasse”.
Giuseppe Conte lo ha detto durante le dichiarazioni di voto in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 ottobre.
“La manovra di cui aspettiamo di conoscere il testo ufficiale per esprimere un giudizio sindacale complessivo non è priva di luci in quanto raccoglie molte proposte della Cisl ma, se confermate, contiene anche ombre”. A dirlo è il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. “Si peggiora sulla previdenza la Legge Fornero, non si costruiscono risposte pensionistiche per i giovani e le donne, non si assicura la piena indicizzazione delle pensioni . E questo non va bene”.
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