E’ morto il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri. Era nato a Torino nel 1953. Graziano, che di recente aveva perso la moglie è stato trovato morto questa mattina. Il generale si è tolto la vita: accanto al corpo è stata trovata una pistola e un biglietto in cui fa riferimento ad una mancanza di senso dopo la recente scomparsa della moglie. A dare l’allarme un carabiniere della sua scorta che aveva la seconda chiave dell’appartamento al centro storico. Secondo quanto si apprende, Graziano era disteso sul letto e si sarebbe sparato un colpo di pistola alla testa durante la notte. Accanto al corpo è stata trovata anche la pistola. Come accade in questi casi, i magistrati hanno rubricato come atto dovuto il procedimento per istigazione al suicidio per potere svolgere gli accertamenti di rito. Le indagini sono affidate ai Carabinieri.
Graziano, ex capo di stato maggiore della Difesa e presidente del comitato militare Ue, era stato nominato presidente di Fincantieri nel 2022. La notizia della sua morte impatta da subito sul titolo che in borsa reagisce con un tuffo in rosso, sotto i 5 euro e in calo di oltre il 3 per cento. La Fincantieri ha diffuso un comunicato in cui ha espresso “immenso dolore per l’improvvisa scomparsa del Generale Claudio Graziano, presidente del gruppo, che lascia un grande e incolmabile vuoto”. In una nota, “l’amministratore delegato e direttore generale Pierroberto Folgiero, il Consiglio di amministrazione, il collegio sindacale, i dirigenti e tutti i dipendenti di Fincantieri ne ricordano con commozione le straordinarie doti umane e professionali che lo hanno da sempre contraddistinto nella sua lunga carriera”.
La premier Meloni si è detta “sconvolta dalla notizia della tragica scomparsa (…). Ci lascia un integerrimo servitore dello Stato, che in tutta la sua vita ha reso onore alla nazione, alle Forze Armate e alle istituzioni con dedizione, competenza e professionalità. Desidero rivolgere, a nome mio e di tutto il Governo, il cordoglio e la vicinanza alla sua famiglia e ai suoi cari”.