Silenzio, parla Prodi. Ed è un Prodi insolitamente severo. Dice:” Il governo Meloni punta a prendersi tutto. Questo per me è autoritarismo”.
E ne dice due sulla Schlein: ”Elly ha fatto un autogol quando ha giustificato chi ha contestato Roccella, una protesta inammissibile.”
Ma in questi giorni sono emersi dei segnali che all’ex premier non vanno giù. Primo, il sistema informativo che dice Prodi “dopo decenni di duopolio si sta trasformando in un monopolio della destra”. Già che c’è dice la sua anche sul caso Bonaccini: ”Sta emergendo la tentazione di escludere Stefano Bonaccini dalla ricostruzione in Emilia-Romagna. Ma così siamo davanti ad un governo che vuole prendersi tutto. Ma così sta cambiando la natura del Paese”.
[Forse qualcuno pensa che la ricostruzione riguarda la Romagna, ma una gestione Pd dei fondi ne farebbe finire un po’ fino a Piacenza.Ma che malfidati]
Romano Prodi, 83 anni, economista,è stato 2 volte Presidente del Consiglio e parla volentieri della vicenda del caso Bonaccini. E dice: ”È una vicenda incomprensibile che rischia di concludersi con un enorme autogol per il Centrodestra. In una tragedia come quest, chi altro può fare il Commissario se non un presidente di Regione che gode tra l’altro di una incontestata fiducia?
“Bonaccini ha rapporti diretti con i sindaci, con i prefetti e conosce tutti i tecnici a cui risponde la catena burocratica regionale. Inoltre ha già dato prova di sapere gestire la ricostruzione dopo il terremoto.
Uno dei pochi casi nei quali nessuno ha avuto nulla da ridire”.
Prodi ricorda al collega Fabio Martini di aver convissuto molto bene con diversi presidenti della Rai. Oggi dice non è più così. E precisa: ”Ora siamo di fronte ad un cambiamento radicale. Si tratta dell’azzeramento totale e dell’innesto solo di persone di stretta fiducia. Ma questa non è la sola novità. In passato anche con governi di centrosinistra c’era un grande equilibrio nei telegiornali. Mentre nel commento politico comandava il “Vespone”.
L’Osservatorio di Pavia ci dice che nei tg lo spazio dedicato al Governo è 4 volte superiore a quello della opposizione. Il grande cambiamento è il mercato diverso da allora. Rai e Mediaset avevano ciascuno una quota superiore al 45% del mercato, quindi prevaleva anche allora la destra ma in modo non totalitario. Oggi, sommando Rai e Mediaset, stiamo marciando verso una assoluta omogeneità dell’informazione televisiva. Già allora vi era un duopolio zoppo, oggi vi è un monopolio assoluto “.
Sulla vittoria della destra alle comunali, Prodi ha una idea precisa: ”C’è un sentimento che sta guidando le opinioni pubbliche in tutto il mondo e questo sentimento è la paura. Paura per la guerra, per i migranti. Riconosco che la destra ha sempre ha sempre saputo governare bene e meglio di altri questi sentimenti. Una paura che finisce per coinvolgere anche temi più condivisi, come l’ambiente”.