Rai, Gasparri: bene approvazione Piano strategico immobiliare
Il CDA della Rai il 25 novembre ha approvato due delibere che riguardano il Piano strategico immobiliare dell’azienda.
Il senatore Maurizio Gasparri apprezza il lavoro dei vertici Rai. Hanno progettato un piano con uno sguardo rivolto al futuro, alle nuove tecnologie, all’ecosostenibilità, commenta.
“L’approvazione del Piano strategico immobiliare della Rai è una buona notizia– ha detto Gasparri-
Bisogna dare atto al grande lavoro sviluppato dai vertici. Per anni abbiamo sentito parlare di processi di sviluppo per la Rai, di piani industriali, finalmente si può dare un volto nuovo all’azienda.
Un progetto importante con uno sguardo rivolto al futuro, alle nuove tecnologie, all’ecosostenibilità.”
Le due delibere del CDA Rai del 25 novembre
Le due delibere approvate dal CDA Rai il 25 novembre hanno l’obiettivo di migliorare modalità, qualità del lavoro, fabbisogno finanziario, oltre che favorire un upgrade funzionale anche in termini di digitalizzazione, e migliorare la sostenibilità economico-finanziaria nella riqualificazione del parco immobiliare Rai.
La prima delibera prevede la vendita, nel 2026, di alcuni immobili valutati non più strategici.
La seconda delibera riguarda l’accordo tra Rai e Fondazione Fiera Milano per la rilocalizzazione, nel 2029, del Centro di Produzione Rai di Milano su una porzione dell’area MiCo Nord. Per accentrare le attività in unico polo produttivo- secondo criteri di ecosostenibilità- e favorire un upgrade funzionale, anche in termini di digitalizzazione. L’obiettivo è anche il miglioramento di modalità e qualità del lavoro e del fabbisogno finanziario di qui al 2032.
Ammodernamento Rai non più rinviabile, è primo passo per rilancio Rai e per farla diventare Digital Media Company, dice Gasparri
“Il piano immobiliare votato dal Consiglio di amministrazione permetterà alla Rai di trarre benefici, non solo dal punto di vista economico-finanziario, ma servirà in quell’opera di riqualificazione e ammodernamento non più rinviabile.
“L’accordo quadro con la Fondazione Fiera Milano, poi, consentirà all’azienda di dotarsi di un centro di produzione capace di accentrare tutte le attività favorendo un miglioramento della qualità lavorativa dei propri dipendenti.
É solo il primo passo di un piano industriale che servirà a rilanciare completamente la Rai portandola a diventare finalmente una Digital Media Company.
Il restauro, l’ammodernamento, la riqualificazione tecnologica della sede di Viale Mazzini, sede istituzionale e simbolo della storia della Rai.
Il progetto per rendere ancora più funzionale e al passo con i tempi il centro di produzione televisiva Biagio Agnes a SAXA rubra, con un piano che prevede investimenti tecnologici, una ristrutturazione e ulteriori valorizzazioni immobiliari”. Conclude il senatore Maurizio Gasparri, Capogruppo di Forza Italia al Senato
Gli esponenti di “Pluralismo e Libertà”, componente sindacale di Usigrai, plaudono al nuovo piano immobiliare
”L’approvazione del piano strategico immobiliare da parte della Rai rappresenta un risultato atteso da molto tempo.
Restiamo convinti che il futuro di questa azienda si gioca anche su questi aspetti”, scrivono in una nota gli esponenti di Pluralismo e Libertà componente sindacale di Usigrai.
”La Rai – concludono – ha bisogno di proiettarsi nel futuro e di dotarsi di sedi all’avanguardia, anche dal punto di vista tecnologico. Occorre rilanciare e valorizzare tutte le sedi Rai presenti sul territorio nazionale. Una sfida e un’opportunità per tutto il personale di questa azienda, che rappresenta un patrimonio dell’intera collettività”.
La protesta dell’Unione Sindacale Giornalisti Rai: all’oscuro sulla nuova sede Rai di Milano
L’Esecutivo Usigrai, il Cdr Tgr Lombardia, la fiduciaria di Rai Sport Milano e il fiduciario del Tg3 Milano, con una nota affermano di non avere avuto informazione dal vertice aziendale circa la nuova sede del Centro di produzione Rai di Milano ad eccezione dei caratteri generali del piano immobiliare presentati dal precedente Ad.
“Facciamo fatica a vedere i vantaggi di vendere una proprietà per andare a pagare un affitto, se non quello di ridurre, solo temporaneamente, il debito.
Tuttavia non ci siamo mai opposti a priori al cambiamento e all’innovazione, ma i passaggi vannofatti condividendoli con il sindacato e i comitati di redazione. Altrimenti – conclude la nota – troveranno la ferma opposizione di tutti”.