Parlamentari della maggioranza con le bandiere regionali FOTO ANSA
Il Governo ha approvato in via definitiva l’autonomia differenziata che è diventata legge. Con l’approvazione di questa riforma tanto voluta dalla Lega e, a quanto pare, barattata dalla Meloni in cambio del premierato, ci sono vari aspetti che non convincono. Si rischia innanzitutto di allargare piuttosto che restringere le diseguaglianze tra nord e sud. L’allarme arriva anche dalla Commissione Ue che punta il dito contro i Lep che il Governo entro due anni deve approvare. Si tratta di livelli minimi di servizi che però, a detta della Ue, non riguardano tutti i settori. E per questo si rischiano forti diseguaglianze regionali.
La situazione è molto tesa: le regioni del sud anche a guida centrodestra parlano di “pasticcio”. M5s e Pd si parlano di spacca-Italia e invocano il referendum che potrebbe essere chiesto anche da cinque consigli regionali, esattamente quelli in cui il centrosinistra ha la maggioranza.
In uno scenario in cui fossimo chiamati a votare per abrogare questa norma, ci troveremo davanti ad uno scenario molto complesso. I sondaggi attualmente ci dicono che l’elettorato è spaccato a metà. Più favorevoli all’autonomia ovviamente al nord, più i contrari al sud con il centro che la pensa in un modo simile al sud. Ma sarà giusto puntare al referendum? Al sud , fanno notare gli istituti che si occupano di sondaggi, si va meno a votare: se si fa quindi affidamento solo sull’elettorato del sud, il quorum è a rischio.
Ammettiamo che si vada al referendum e la riforma venga confermata. Il sud, a questo punto, accuserà il nord di renderlo più povero. Il vero nocciolo della riforma è infatti legato a quanti soldi potranno trattenere le regioni: quelle più ricche ne avranno ovviamente tanti. Quelle del sud si troveranno a dover garantire servizi essenziali ed anche servizi non essenziali: ricevendo meno soldi dallo Stato, ci saranno tagli o verranno varate nuove tasse. Se la riforma invece, tramite referendum, non passa, sarà il nord a tirare fuori i vecchi stereotipi a riguardo del sud (già in Rete si leggono commenti del tipo “il sud vada a lavorare”).
Opportunità o meno, l’autonomia differenziata è molto rischiosa. Quello che potrebbe vacillare è nuovamente (ricordate l’epoca in cui la Lega invocava la secessione?) è l’unità nazionale che dovrebbe essere tanto cara ad un partito tradizionalmente nazionale e unitario come Fratelli d’Italia. Insomma un terreno davvero scivoloso che potrebbe portarci nuovamente ad una “guerra” tra territori di cui potevamo fare a meno.
Stangata per le vacanze: l'inflazione resta ancora inchiodata allo 0,8% a giugno, per il terzo…
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha recentemente avviato un'istruttoria nei confronti di…
Sono 13 le città che fino a venerdì sono da bollino rosso, cioè la condizione…
La vicenda del bambino di sei anni affetto da leucemia, vittima di una dose sbagliata…
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha il Covid. Cancellato un evento a Las…
Un inquietante caso di avvelenamento, che ricorda le dinamiche del celebre romanzo "Dieci piccoli indiani"…