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Politica Italiana

Renzi bifronte: state tranquilli, non voglio rientrare, solo allearmi e sconfiggere la destra di Meloni

Matteo Renzi va a Pesaro alla festa dellUnità e cerca di farsi perdonare da un popolo che non dimentica il passato. 

Ne è consapevole anche lui che è la sua ultima chance.

Affidabile? Assolutamente no. Veritiero il suo atteggiamento? Chi lo sa? Pronto a voltarti le spalle appena sente puzza di bruciato? I fatti lo dimostrano.

E infine: certi delle sue promesse? La risposta è secca: si vada a chiederlo a Enrico Letta.

La sviolinata di Renzi al Pd

Renzi bifronte: state tranquilli, non voglio rientrare, solo allearmi e sconfiggere la destra di Meloni

 

Con questo biglietto da visita il fondatore di Italia Viva si presenta al popolo del Pd e comincia la sua sviolinata ad un partito che “ha voluto e vuole dar molto al Paese”.

Quanto agli encomi non tralascia nulla. Furbo come una volpe non dimentica la base e cioè i tanti volontari che hanno organizzato “questa meravigliosa festa”.

Poi, sempre più su con gli elogi fino ad arrivare ad Elly Schlein, una donna che ha vinto inaspettatamente le primarie, che in Europa ha conquistato il 24 per cento delle preferenze, che sta riportando ordine in tutta la sinistra per arrivare al campo largo.

Cioè a creare una forza in grado di battere una destra “che ha riportato indietro di anni il nostro Paese”.

Renzi, dunque, glorifica  la segretaria perché dimostra di essere lei l’unica a raggiungere il traguardo che riporterà il centro sinistra a guidare il Paese. “Altrimenti – aggiunge – dovremo assistere all’agonia di un’Italia che  andrà sempre peggio”.

L’ultima scialuppa

Eccolo, dunque, l’ex presidente del consiglio aggrapparsi all’ultima scialuppa di salvataggio. Se dovesse andar male pure questa, non avrà altre possibilità di tornare ad essere un personaggio importante della nostra politica.

Messo all’angolo in un centro che non c’è più, bastonato in Europa dove a stento ha guadagnato il due per cento, Renzi cerca di evitare il tracollo.

Da un punto di vista umano lo si può comprendere: qualche anno fa aveva preso il quaranta per cento di voti, sentiva di far nascere una nuova Italia non più bicamerale.

Un referendum lo distrusse e da allora è cominciato il declino da cui non si è più ripreso. Se oggi tenta un disperato rientro lo si può capire.

Ma i fallimenti sono stati troppi, le virate a destra e sinistra numerose, i cambi tanti senza mai raggiungere un risultato, ultimo dei quali l’accordo con Carlo Calenda morto ancor prima di nascere.

Volevano entrambi far rivivere il centro, ma non avevano fatto i conti con le loro personalità. Il numero due non lo  potevano accettare.

“Non voglio rientrare nel Pd”, spiega alzando il tono di voce. Non sono il figliol prodigo, ma solo un politico che crede in un’alleanza che potrà sconfiggere la destra di Giorgia Meloni la quale ha promesso tanto e non ha mantenuto nulla”.

Pur di rientrare nei ranghi, Renzi “perdona” pure i 5Stelle che ha sempre ritenuto dei nemici non degli avversari. Siamo d’accordo: può succedere di tutto in politicapur di non essere sconfitti e rimandati definitivamente a casa. I rivali diventano, in un amen, compagni di viaggio. E’ l’abbraccio che nessuno si aspetta, ma che può diventare realtà.

I dubbi e le perplessità del Pd rimangono, non si attenuano. I moderati temporeggiano, gli ultras non si fidano. “Se è così perché  il nostro ex iscritto non comincia a dimettersi dalla giunta regionale ligure che lo vede in maggioranza?”.

Insomma, comunque la giri al redivivo Renzi non si riesce a credere. Per convincere il popolo del Pd presente a Pesaro egli dice con chiarezza: “Non voglio rientrare nel  partito di Elly. Continuerò la mia avventura con Italia Viva, ma penso che solo alleandoci potremo raggiungere quel risultato che tanti italiani aspettano”.

Dunque: Renzi bifronte come Giano, oppure un novello deputato che per tornare in auge si copre il capo con un’enorme quantità di cenere?

 

Bruno Tucci

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