Roma capitale, tre candidati per la fascia di sindaco? Si dice Gualtieri, Abodi e Malagò
Chi succederà nella fascia tricolore di sindaco di Roma a Roberto Gualtieri nel lontano 2026?
Potrebbe sembrare un interrogativo assurdo vista la distanza che ci separa da quelle elezioni?
Invece no, perché a quella poltrona ambiscono in tanti, lo stesso Gualtieri che non vorrebbe lasciare quel posto anche se le critiche contro di lui sono spesso violente.
Come mai, allora, se ne parla con tanto anticipo al voto del Campidoglio? Perchè appena finite le Olimpiadi di Parigi, il ministro dello Sport, Andrea Abodi ha lanciato una freccia velenosa contro il presidente del Coni, Giovanni Malagò.
“Dopo due mandati, ha l’obbligo di andarsene, è così per tutti”, ha detto durante una conferenza stampa.
“Frase irriguardosa”, ha risposto piccato l’ex presidente del più esclusivo circolo di Roma, la Canottiere Aniene. “Poteva risparmiarsela “, ha aggiunto.
Come mai tanto livore? Giochi a parte, doveva esserci dell’altro fra i due. Gira che ti rigira, l’indovinello è stato in parte risolto.
Non c’è niente di ufficiale, però i nostri padri latini insegnano che“vox populi, vox dei”. Che c’e sotto allora?
I rumors sostengono che tutti e due, Abodi e Malago, mirerebbero a succedere a Gualcirei.
Una battaglia troppo precipitosa? Diciamolo francamente: non è che con l’ex ministro dell’economia Roma sia migliorata.
Assolutamente no. I vecchi problemi sono rimasti se non peggiorati. Traffico caotico, nettezza urbana da dimenticare, servizio pubblico pessimo.
Tanto è vero che un frecente sondaggio ha fatto precipitare la nostra capitale al penultimo posto in una classifica redatta apposta per monitorare le città emblema di una nazione.
E’ cominciata la corsa per la successione? Gli esponenti di maggiore spicco respingono questa ipotesi e parlano di una fake-news ferragostana quando le notizie scarseggiano e qualsiasi indiscrezione trova spazio nei media e sui social.
Tanto per cominciare, Gualtieri non ci pensa nemmeno a lasciare quell’incarico. A Roma, soprattutto in questo periodo, si soffre per i lavori del Giubileo. Molte strade interrotte, cantieri a go-go, ore per trasferirsi da Nord a Sud e viceversa.
“Vedrete che avrete sofferto, ma la vostra Capitale sarà raggiante e ce la invidieranno in tanti”, promette il sindaco.
Per i romani, la realtà è un’altra. “La rivoluzione del sindaco non finirà con il Giubileo. Durerà ancora molto tempo”, si sostiene.
Fino a quando? Ottimisti e pessimisti fanno una previsione: comunque sia la pazienza non è eterna.
Quindi, gli aspiranti alla poltrona del Campidoglio sono tre? Se questa è la scommessa, si potrebbe
dire che la fretta non è mai una buona consigliera. Si dovranno “testare” le iniziative dei contendenti. Senza contare che saranno poi le segreterie dei partiti a scegliere semmai nuovi candidati.
Attenzione: non si dovrà sbagliare perché Roma “la più bella città del mondo” non può essere lasciata nelle mani degli incapaci.
Gualtieri, Abodi e Malagò dovranno impegnarsi al massimo: chi in Campidoglio, chi al ministero dello Sport, chi al Coni, altrimenti sarà facile per il Palazzo trarre le dovute conclusioni, spazzando via il terzetto che già oggi corre per quella poltrona così ambita.
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