Nel caso di Pioltello, il vicepremier Matteo Salvini interviene non solo definendo la chiusura della scuola per la fine del Ramadan “un arretramento”, ma anche proponendo un limite massimo del “20% di bambini stranieri in una classe”. Queste dichiarazioni contrastano con l’apprezzamento espresso dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il lavoro svolto dal corpo docente e dagli organi di istituto. Salvini esprime la sua opinione affermando: “Non credo che in nessun Paese islamico chiudano per la Santa Pasqua o per il Santo Natale. Finché l’Islam non si struttura e non riconosce la parità tra uomo e donna, chiudere la scuola per il Ramadan mi sembra un pessimo segnale. È un segnale di cedimento e arretramento”. Inoltre, rilancia la proposta di limitare il numero di alunni stranieri in classe, già avanzata anni prima dopo il caso della scuola romana Pisacane.
Mohamed Pietro Danova, presidente della comunità islamica El Huda di Pioltello, apprezza l’intervento del Presidente della Repubblica e sostiene il consiglio di istituto per la sua visione umanitaria e di integrazione positiva. A Pioltello, le polemiche persistono tra i genitori degli alunni dell’istituto Comprensivo Iqbal Masih, divisi sull’interpretazione della decisione di chiudere la scuola il 10 aprile, giorno di fine Ramadan. Un nuovo caso controverso sorge a Renate in Brianza, dove la celebrazione di Eid al-Fitr avverrà negli spazi dell’oratorio, suscitando l’opposizione del consigliere regionale leghista Alessandro Corbetta e innescando una nuova polemica: “Sarebbe un po’ come celebrare la Pasqua in una Moschea, che senso ha?”.