Matteo Salvini dice che in Italia ci vorrebbe un tetto del 20% di studenti stranieri in classe. Il vice presidente del Consiglio nonché ministro dei Trasporti, cercando di cavalcare il caso Pioltello, spiega: “Se hai tanti bambini che parlano lingue diverse e non parlano l’italiano è un caos. Bisogna controllare la presenza di bambini. Un 20% di bambini stranieri in una classe è anche stimolante ma quando gli italiani sono il 20% dei bambini in classe, come fa una maestra a spiegare?”.
Tutto davvero bello, signor ministro. Ci sarebbe solo un piccolo problema: con quali italiani dovremmo formare le classi? Perché, spiega l’Istat, nel 2023 le nascite sono diminuite di 14mila unità (-3,6%) rispetto al 2022. Dal 2008, ultimo anno in cui si è assistito in Italia a un aumento delle nascite, spiega sempre l’Istat, il calo è stato di 197mila unità (-34,2%). Il numero medio di figli per donna è sceso, dice l’istituto, da 1,24 nel 2022 a 1,20 nel 2023, avvicinandosi di molto al minimo storico di 1,19 figli registrato nel lontano 1995. Insomma, dice l’Istat, gli italiani non fanno più figli. Ma da anni.
Chissà poi perché in Italia non si fanno più figli. Chissà. Eppure gli stipendi sono così alti, il welfare per le famiglie è così avanzato, il lavoro è così stabile, la ricchezza così diffusa, i trasporti così efficienti, le scuole così funzionali, lo Stato così amico e vicino. Caro ministro, anche volendo, ma con quali italiani dovremmo riempire le nostre classi continuando così?