Sapienza, Gasparri: folli inneggiano al terrorismo
“È allucinante sentire le registrazioni degli irresponsabili che, occupando un’aula della Facoltà di Lettere dell’università La Sapienza di Roma, inneggiano alle Brigate Rosse e al terrorismo”, Commenta il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri.
Il riferimento è a un video registrato nelle aule occupate dell’Università la Sapienza e pubblicato sulla pagina Facebook della trasmissione Quarta Repubblica.
Continua Gasparri:
“Cosa si aspetta a mandare via dall’Università questi personaggi che inneggiano al crimine, alla violenza e al terrorismo?
Che minacciano e insultano il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio ed altre autorità di Governo che considerano, addirittura, assassini. Di un terrorista che sta facendo lui lo sciopero della fame per contestare le inevitabili misure di sicurezza che la Magistratura ha voluto applicare.”
“Questa apologia del terrorismo rischia di riportare l’Italia ad un clima che vogliamo sia consegnato per sempre alle memorie più tristi del passato e che non possa essere riproposto oggi.
Questi folli che inneggiano al terrorismo non possono occupare spazi delle università.” Commenta il Senatore forzista
“Chi in qualsiasi modo, li fiancheggia e ne sostiene le tesi deve riflettere sul proprio errore.
Abbassare i toni. Certamente da parte di tutti.
Ma senza lasciare impuniti coloro che inneggiano alla criminalità. In giorni in cui troppe manifestazioni hanno visto l’aggressione di esponenti delle forze dell’ordine, ai quali rinnoviamo tutta la nostra solidarietà.” Dice ancora Gasparri
“Mentre invitiamo i genitori di questi sedicenti studenti a riflettere sul loro fallimento educativo se non sono riusciti a insegnare ai propri figli i valori della legalità che, in un’aula della Sapienza, vengono calpestati costantemente”. Conclude il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri.
Giovedì 2 febbraio gli studenti della Sapienza hanno occupato l’aula 1 della facoltà di Lettere. Una occupazione temporanea, durata fino a sabato 4, quando sono usciti per l’annunciato corteo- non autorizzato-partito nel primo pomeriggio da piazza Vittorio- a sostegno di Alfredo Cospito.
Sassaiole contro le forze dell’ordine a Milano davanti al carcere di Opera, disordini e scontri con la polizia a Roma il 4 febbraio.
Un migliaio di persone in piazza. In risposta all’appello degli anarco- insurrezionalisti che per far sentire la propria solidarietà ad Alfredo Cospito, in sciopero della fame contro il regime del carcere duro hanno raccolto la partecipazione di attivisti della galassia antagonista, collettivi studenteschi e dei centri sociali.
A Roma forti momenti di tensione: più 800 persone hanno sfilato dietro allo striscione “Al fianco di Alfredo, contro 41 bis ed ergastolo ostativo” e al coro “Fuori tutti dal 41 bis”
Nel mirino degli slogan lo “Stato assassino” e anche i giornalisti, il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro e il vice capo del Copasir, Giovanni Donzelli, che in questi giorni sono al centro delle polemiche per le loro rivelazioni sui colloqui dell’anarchico Alfredo Cospito con i boss nel carcere di Sassari.
Ma a creare scompiglio per le strade della capitale è stato un gruppo di qualche decina di manifestanti vestiti di nero e a volto coperto: con il corteo diretto verso i quartieri popolari a Est della città, mentre sfilavano hanno lanciato bottiglie e fumogeni contro le forze dell’ordine.
A piazzale Prenestino hanno invece lasciato una scia di danni.
Vetri di un’auto sfondati, rotta un panchina alla fermata del bus, una cabina
elettrica incendiata.
Infine la ricerca dello scontro con gli agenti che seguivano la coda della manifestazione: un gruppo ha tentato di creare barricate ribaltando i cassonetti dei rifiuti e una campana del vetro da cui sono fuoriuscite delle bottiglie poi lanciate contro la polizia che ha reagito partendo con le cariche.
Ci sono stati arrestati e feriti
Considerato dagli investigatori uno dei leader della Fai, Federazione anarchica informale, Alfredo Cospito è in carcere da 10 anni.
E’ stato condannato per la gambizzazione, nel 2012, dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi.
Mentre era in carcere, Cospito è stato accusato anche dell’attentato del 2006 contro la Scuola carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo.
Il regime 41 bis è stato deciso a maggio del 2022, quando l’allora ministro Marta Cartabia, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Torino e della Direzione nazionale antimafia ha firmato il decreto.
Alla base della decisione il riconoscimento di Cospito come capo di un’organizzazione verticistica e si è ritenuto che continuasse a dirigerla dal carcere. Da circa tre mesi è in sciopero della fame.
La Fai è un movimento ritenuto dagli inquirenti un associazione per delinquere con finalità di terrorismo.
Fonti: Uff. Stampa Senatore Gasparri; Ansa
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