Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, commenta lo scambio epistolare pubblico tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, in disaccordo su temi e assemblea:
“Grillo tira le orecchie a Conte. Il padrone di questo movimento in disfacimento è lui. Del resto si fa pagare 300mila euro l’anno per non si capisce bene quali prestazioni con i soldi pubblici del movimento grillino. Conte di fatto viene licenziato e viene ridotto al ruolo di colf. Spolveri i mobili e taccia.”
“Grillo- ricorda ancora il senatore forzista- è stato fondatore, ma è anche fruitore del movimento grillino. E’ contro ogni finanziamento pubblico alla politica, è contro ogni costo della politica, salvo i 300mila euro che dal movimento grillino si fa dare annualmente. Predica bene, ma razzola male. Anzi razzola per un valore di 300 mila euro di soldi che sono ovviamente dei cittadini e finiscono a lui. Non si sa per quali meriti”.
Lo scontro epistolare, pubblico per volere di Grillo, evidenzia le due distinte posizioni tra i due rappresentanti grillini.
Nella sua lettera, la prima, Grillo ricorda al leader di avere disatteso quanto si erano ripromessi: programmare degli incontri ristretti per discutere dei temi su cui rilanciare il Movimento, che definisce “afflitto da un’evidente crisi di consenso” figlia di “una crisi di identità” che indicherebbe il necessario ritorno a condurre battaglie su temi più concreti.
Gli rimprovera inoltre di non averlo coinvolto nella scelta di indire l’assemblea e rivendica il suo ruolo di garante e custode dei valori: “Apprendo – dice Grillo- che vorresti indire un’assemblea costituente per discutere di questi e altri temi. Non ne abbiamo mai parlato, ma come sai, in quanto Garante, sono il custode dei valori del Movimento e dovremmo quantomeno discuterne prima nel corso degli incontri che ti avevo chiesto di fare, anche perché ogni decisione non potrà non essere presa nel rispetto dei valori del Movimento”.
Conte, nella replica, ribatte che è l’Assemblea degli iscritti a decidere progetti e nuovi obiettivi strategici e che la decisione sull’Assemblea spetta alla comunità e non a caminetti ristretti.
Giuseppe Conte è stato eletto presidente dei 5 Stelle il 6 agosto 2021 con il 93% (62.242 voti). Il via libera alla sua leadership era arrivato da Beppe Grillo il 15 luglio, in un pranzo a Marina di Bibbona. Il rapporto tra l’attuale leader e il fondatore e garante del M55 è sempre stato conflittuale e i due si sono spesso ritrovati distanti, dal nuovo statuto al terzo mandato. Dopo i risultati deludenti- il 9,9% – delle elezioni Europee di giugno, Grillo aveva commentato: “Ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo”
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