“Sono profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione, alla sottoscritta e al Governo. Sostenere che le “radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo”, o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso, anche per l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa Nazione”. Lo scrive Giorgia Meloni in un messaggio per la strage di Bologna. “Credo che, in questo clima di crescente odio – prosegue Meloni – le parole e i gesti stiano sfuggendo di mano anche alle persone più avvedute. Mi appello a tutti perché si torni all’interno di una cornice di normale dialettica in quella che, grazie ai sacrifici di tanti, è ormai una democrazia solida e matura”.
La presa di posizione della Meloni segue la dichiarazione di Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione delle vittime del 2 agosto 1980. Nella sua relazione per il 44/o anniversario del più sanguinoso attentato del dopoguerra, Bolognesi ha dichiarato che la verità sulla strage “fa ancora paura ai nostri attuali governanti, e allora si mette in campo la strategia più disperata, ma anche la più subdola e viscida: quella del silenzio. L’attuale presidente del consiglio, Giorgia Meloni, in occasione del 43/o anniversario parlò di terrorismo, di vigliaccheria e di ferocia, ma si guardò bene dal nominare la matrice fascista. Sui processi ancora in corso per la strage di Bologna si tace: stampa e mass media sono silenti o trattano sbrigativamente la questione come un fatto locale”. “Così come nel nostro Paese – ha proseguito Bolognesi – non si deve parlare della Resistenza, dell’antifascismo, dello stragismo fascista, di quello che è accaduto in questa piazza, in questa stazione, in questa città, 44 anni fa. Questa si chiama censura”.
Contattato dall’Ansa, Bolognesi ha replicato a quanto detto dalla premier: “Giorgia Meloni la finisca di fare la vittima. Ho visto altri fare le vittime durante i processi e poi sono stati condannati, le vittime sono gli 85 morti e i morti nelle altre stragi, che sono tutte fasciste. Non è una vittima, ma una che prende in giro le vittime”.
Strage Bologna, familiari: “Governo erede dei neofascisti teme verità”. Meloni: “Che c’entro io?” (foto Ansa) – Blitz Quotidiano
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in ricordo della strage di 44 anni fa, ha usato parole nette. La strage è stata “teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani. A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana”
Sulla stessa linea Matteo Piantedosi. Per il ministro dell’Interno, la strage del 2 agosto è stata “una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella componente più sensibile, i cittadini comuni. Il governo c’è” ha aggiunto parlando in Comune a Bologna ai familiari della vittime. “Tenere viva tutti insieme la memoria dell’attentato serve a rinsaldare l’alleanza democratica”, ha aggiunto.
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