Strategie elettorali, ore febbrili. Ovunque. Le Regionali e ancor più le Europee di giugno infiammano il rebus delle candidature.
Riflettori puntati soprattutto su Giorgia Meloni ed Elly Schlein. In subordine Salvini e Bonaccini. Ogni giorno fatti e misfatti, pelose indiscrezioni, finti annunci, veri complotti , fughe in avanti e indietro, silenzi assordanti e tuoni farlocchi.
Morale: chi ci capisce è bravo. Non a caso si dice che “capire e farsi capire” è il problema del secolo. Le ”perle” di questa settimana.
1) GIORGIA MELONI – La Premier prima ha asfaltato gli Agnelli sulla italianità poi ha annunciato su Rete 4 la risposta politica al caso Ferragni. Non paga ha aggiunto, sibillina e allusiva, una frecciata alla “solita sinistra”:.
”Chi vuole dare le carte? Adesso nessuno, le do io le carte. L’Italia è la nazione in cui vige l’amichettismo dove ti iscrivi e cerchi di diventare parte degli amichettismi. Quel tempo non esiste più. Questo è il tempo del merito”.
Aggiornamento d’obbligo: è stata fatta chiarezza in Sardegna dopo il caso Solinas, il governatore uscente del centrodestra: 26 liste per 5 candidati alla carica di governatore. Traguardo raggiunto dopo settimane di polemiche.
2) ELLY SCHLEIN – Per tutta settimana la segretaria del Pd ha sfogliato la margherita (“mi candido, non mi candido”).
Firenze, Bari e le Regioni hanno messo nel caos il Pd. Dalla Puglia al Piemonte, passando per la fatale Firenze, il Nazareno non è riuscito a chiudere una trattativa con i potenziali alleati (che da Matteo Renzi ai Cinque Stelle lo strattonano in qua e in la’).
Morale: accordi difficili su un candidato, proliferano le guerre interne. Col rischio di una batosta che farebbe passare in secondo piano il risultato del voto per Strasburgo. A cominciare dal capoluogo toscano: qui una sconfitta avrebbe conseguenze simboliche devastanti per la segretaria Schlein.
Il Pd ha subito una scissione guidata da un’altra aspirante sindaca, l’ex assessora Cecilia Del Re. Altri guai provengono dall’Emilia: la piddina Reggio è stata definita dal Procuratore Capo reggiano Calogero Gaetano Paci “ la nuova capitale della ‘Ndrangheta del nord”. Nazareno in imbarazzo.
3) SANDRA ZAMPA – La senatrice Dem è andata giù dura: ”Se Elly si volesse candidare in un collegio perché vuole andare in Europa e dimettersi dal Parlamento italiano, sarebbe una decisione che renderebbe difficile per lei continuare ad essere segretaria del Pd – se non altro per la distanza – ma sarebbe ineccepibile dal punto di vista formale. Una candidatura in ogni circoscrizione sarebbe invece sbagliata”.
E cita un presidente significativo:” Intanto perché l’ha fatto Berlusconi e poi perché è il contrario della idea di democrazia che abbiamo fatto crescere nell’Ulivo e nel Pd”.