Giovanni Toti ha consegnato una memoria difensiva di 17 pagine (qui il PDF) durante l’interrogatorio con i pubblici ministeri, condotto dal suo avvocato Stefano Savi. La memoria inizia con un forte affermazione: “Voglio restituire alla mia figura di uomo e di servitore dello Stato la Dignità che ho costantemente cercato di preservare”. Questo documento, sorprendentemente, è stato pubblicato in serata sul sito di Telenord, una televisione locale genovese, creando sconcerto tra gli inquirenti. Un commento dalla procura ha evidenziato l’eccezionalità della situazione con un laconico: “Mai visto prima”.
Nel corso dell’interrogatorio, Toti ha risposto a tutte le 180 domande preparate dalla procura di Genova. Gli interrogatori si sono svolti negli uffici del Reparto operativo navale della Guardia di finanza a Molo Giano, luogo noto per il tragico crollo della Torre piloti avvenuto il 7 maggio 2013. Il governatore, agli arresti domiciliari dal 7 maggio con accuse di corruzione e falso, ha cercato di difendere le sue azioni, sostenendo che tutte le sue decisioni e relazioni con il mondo del lavoro e delle imprese sono state orientate al bene comune e all’interesse dei cittadini liguri. Nella memoria difensiva, Toti critica l’impianto accusatorio, affermando che si basa su una visione limitata dei suoi rapporti e delle sue attività, mentre un’analisi più ampia e comprensiva della sua presidenza mostrerebbe che le sue azioni sono state guidate dalla tutela dell’interesse collettivo e dal progresso della regione.
L’interrogatorio ha affrontato diversi capi di imputazione, tra cui il presunto voto di scambio organizzato con i gemelli Arturo e Maurizio Testa per le elezioni regionali del 2020. Secondo l’accusa, in cambio delle 400 preferenze ottenute, sarebbero stati promessi posti di lavoro. Il capo di gabinetto Matteo Cozzani è indagato per voto di scambio con l’aggravante mafiosa. Inoltre, si sono discussi i favori concessi ad Aldo Spinelli per il rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse e per l’uso privato di una parte della spiaggia pubblica di Punta Olmo a Celle Ligure, oltre ai finanziamenti ricevuti da diversi imprenditori, tra cui Pietro Colucci, il “re delle discariche”, e Francesco Moncada, ex consigliere del consiglio di amministrazione di Esselunga.
Ora Toti intende chiedere al giudice per le indagini preliminari la revoca della misura cautelare. Se il giudice dovesse accettare la richiesta, Toti potrebbe ritornare in libertà e confrontarsi con la sua maggioranza per decidere se dimettersi o meno dalla carica di governatore. I tempi tecnici della giustizia prevedono che ci vorrà almeno una settimana per avere una decisione sulla sua eventuale liberazione.
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