Protesta dei trattori, il Governo italiano sarebbe pronto al cambio di rotta per quanto riguarda l’Irpef sui terreni agricoli. La norma, abolita dal Governo Renzi nel 2017, è stata reintrodotta da Meloni nella legge di bilancio. Ora l’esecutivo potrebbe tornare, almeno in parte, sui suoi passi decidendo di abrogare ai piccoli imprenditori l’Irpef sui redditi dominicali e agrari dei terreni.
Il cambio di rotta è dovuto al fatto che il comparto agricolo è molto vicino a Fratelli d’Italia, partito che con la destra sta cavalcando la protesta in corso. L’esecutivo vuole evitare che alle proteste contro le misure decise dall’Europa si aggiungano delle rivendicazioni legate alle politiche italiane che porterebbero inevitabilmente ad una perdita di consensi.
Da Bruxelles e Parigi intanto, la protesta dei trattori contro la politica agricola comune (Pac), votata fra l’altro nel 2021 dagli stessi partiti di destra che ora la ostacolano, si sta allargando e sta investendo in maniera massiccia anche l‘Italia, con gli agricoltori che vogliono arrivare fino a Roma.
Le proteste si stanno via via intensificando da Nord a Sud. A Milano, i trattori sono arrivati fin sotto il Pirellone. Nel Lazio invece, i manifestanti stanno protestando nell’importantissimo snodo autostradale di Orte in provincia di Viterbo, con alcuni agricoltori che hanno provato a mettere una balla di fieno che bloccasse l’accesso all’autostrada A1. La Polizia è intervenuta e l’autostrada non è stata bloccata.
Oltre alla balla di fieno, come già accaduto, gli agricoltori volevano occupare di nuovo il casello dell’autostrada. I mezzi pesanti, oltre 120, in prossimità dell’uscita del casello hanno però trovato una barriera umana di agenti del Reparto mobile di Roma, che li ha costretti a parcheggiare sulla rotonda.
“La settimana prossima andremo tutti a Roma per rivendicare i nostri diritti”, ha detto il leader
degli agricoltori Antonio Monfeli. “Continueremo così anche oggi a protestare pacificamente” ha
detto alla folla Monfeli in piedi sul cassone di un trattore. “Le nostre ragioni sono forti come i nostri intenti ma, saremo sempre fedeli alle leggi. Ora noi ci organizzeremo per capire le modalità e i percorsi da fare per arrivare alla capitale, Ma fin da ora posso promettervi che andremo a Roma per chiedere alla premier Meloni e all’Europa il perché di questa situazione che ci sta soffocando”.
La conferma che gli agricoltori vogliano arrivare a Roma arriva anche da un altro leader della rivolta, Danilo Calvani. “Non ci saranno blocchi, ma sicuramente disagi: ci aspettiamo migliaia di adesioni da tutta Italia”.
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