Giorgia Meloni ed Elly Schlein calamitano i due poli. La premier è impegnata a radunare ulteriori energie marginali in funzione del messaggio “Vota Giorgia”; la segreteria dem, epurata l’ala riformista e scelto Landini con il “no al Jobs Act”, tende ad aggregare forze storicamente emigrate verso partiti marginali della Sinistra.
Questo è quanto emerge dall’ultimo sondaggio di Nicola Piepoli – indagine campionaria di metà maggio – fondatore (1965) e presidente dell’omonimo Istituto specializzato in ricerche di marketing e di opinione pubblica (tre sedi operative). A poche settimane dalle elezioni europee che si avvicinano a grandi passi il sondaggista ha voluto tastare il polso a 500 individui maggiorenni, saggiandone le intenzioni di voto. E le sorprese (e conferme) non sono mancate.
Meloni e Schlein rubano la scena
Ciao a tutti! (o quasi). Giorgia ed Elly lasciano agli altri le briciole o poco più. Emblematica l’ultima ribalta: la premier è intervenuta in video alla “Conferenza dei patrioti”. organizzata dall’ultra destra di Vox a Madrid (“la famiglia resti un pilastro”); a Marine Le Pen, leader di “Rassemblement National, è piaciuta fino al deliquio. Nessuna sorpresa.
La segretaria dem ha risposto dal tour in Sardegna criticando la strategia della premier di voler spostare l’asse europeo a destra. Elly a risposto a distanza: “Tra nazionalisti, franchisti e amici di Trump ci attacca dicendo che la sinistra cancella l’identità: un giorno ci spiegherà cosa vuol dire”. Poi l’affondo sul premierato (“ indebolisce parlamento e Quirinale”), la Sanità (“ Noi vediamo come priorità quella pubblica”), i diritti LGBTQ+ (“ Esistono molti tipi di famiglie”). Quindi il richiamo al duello al femminile: “Del fatto che Meloni sia donna, madre e cristiana, gli italiani che non riescono a portare il pane a casa, non se ne fanno nulla”. È il caso di ricordare che a Bruxelles entrambe non andranno.
La fiducia nei leader
Piepoli, già che c’era, ha compiuto una ricerca sulla fiducia che gli italiani hanno nei confronti dei propri leader. Ha scritto :” Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha un momento di arresto, ma è sempre a guardare dall’alto la folla dei potenti che lo circonda”. Altri dati e percentuali: Giorgia Meloni (44%), Antonio Tajani (33%), Matteo Salvini (30%), Giuseppe Conte (29%), Elly Schlein (27%), Carlo Calenda (18%), Maurizio Lupi (15%), Matteo Renzi (15%). Cinque sono in ascesa ( Meloni, Tajani, Salvini, Conte, Schlein), tutti gli altri in stallo. Per ora.