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Una campagna elettorale tra polemiche inutili e zero proposte, poi non vi lamentate se la gente non va a votare

Breve sintesi, fin qui, della campagna elettorale in vista delle Europee: le polemiche sui capilista, le polemiche su Giorgia Meloni che si farà votare semplicemente come Giorgia, le polemiche sulla candidatura di Roberto Vannacci. Più o meno stop. Questo è il dettagliato elenco delle importanti tematiche messe sul tavolo per il pubblico mainstream. A fare da contorno: una rissa cercata al Senato e un “sono quella stronza della Meloni” a favore di telecamera della premier in visita a Caivano. Il tutto mentre l’Europa è alle prese con una guerra sempre meno alle porte e sempre più all’interno, e mentre l’Italia è alle prese con i soliti duemila problemi irrisolti: dagli stipendi all’occupazione giovanile, dalle infrastrutture al debito pubblico, dalle tasse alla criminalità organizzata. Qualcuno sa citare almeno 4-5 punti del programma elettorale europeo per ogni singola lista italiana? Almeno 3 punti? Come farà l’Italia a sfruttare meglio le risorse del PNRR? Quali sono le possibili opzioni? Quali sono le possibili battaglie che si vogliono portare al Parlamento Europeo? Quali sono le proposte per la transizione green? Quali sono le proposte per ridurre le disuguaglianze? Tassazione comune sì o no? Esercito comune sì o no? Politica estera comune sì o no? Debito comune sì o no? Cosa fare in Ucraina? Qual è il progetto per provare ad uscire dalla guerra? C’è magari un progetto invece per intensificarla? Niente. Niente di niente. Dalle bocche della maggior parte dei nostri politici, fin qui, solo polemiche inutili su cose inutili. Ma davvero, con questo andazzo, poi volete pure pretendere che qualcuno vi vada a votare? Per fare cosa? 

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