Putin ha raccolto la spinta e ha inviato un chiaro messaggio. La spinta veniva, tra l’altro, da braccia, menti e parole e pensieri di chi, numerosi in Italia più che per ogni dove, esigeva ed esige “forte iniziativa diplomatica” con obiettivo e orizzonte la pace e non più o non soltanto aiuti e armi all’Ucraina. Il messaggio di risposta è stato inviato, forte e chiaro: la “forte iniziativa diplomatica” del Cremlino ha preso la forma di una notte di missili spediti imparzialmente su tutta l’Ucraina. Bombardare, spianare, accecare.
Bombardare le città, da quell’est vicine ai combattimenti a quelle dell’ovest perché nessuno ucraino possa sentirsi non sotto minaccia di morte. Spianare ogni fonte o centro di energia in Ucraina perché il paese e la popolazione possano essere ricondotti per via di esplosivi ad un paio di secoli fa quando ci si faceva luce con le torce e ci si scaldava con fuoco di fascine e legno. Accecare e mutilare una nazione che secondo Mosca non esiste e non ha diritto di esistere. Putin tratta così e questo sarà il suo trattare fino a che gli sarà materialmente e soprattutto militarmente possibile.
I missili di Putin hanno provveduto nella notte ad isolare la maggiore centrale nucleare ucraina dalla rete elettrica. Non è proprio che quindi nella centrale si siano spenti gli scaldabagni, un reattore nucleare va costantemente raffreddato e questo non si fa con i secchi d’acqua. La centrale nucleare collegata alla rete elettrica è condizione di sicurezza, la centrale nucleare scollegata e rifornita di elettricità solo da generatori diesel d’emergenza è pericolo. Quindi messaggio nel messaggio da parte di Putin: occidentali tremate perché non c’è limite alla nostra voglia di vincere, correremo e vi faremo correre qualsiasi rischio. Sul tavolo della trattativa a modo suo Putin mette anche la carta di una minacciata Chernobyl, la forte iniziativa diplomatica di Mosca prevede e contempla anche il gioco diplomatico col fuoco nucleare.
La notte dei missili e bombe russe non ha avuto come obiettivi truppe, trincee, bunker, blindati ucraini. La notte dei missili russi ha mostrato dove e a chi Putin ha ordinato di mirare: le città piccole e grandi, Kiev compresa. Le città, la gente. Un altro chiaro e netto messaggio diplomatico da parte del Cremlino, una manifesta intenzione di mostrare come tratta Mosca e cosa Mosca intenda per trattativa diplomatica. Sarebbe stata anche quella dei missili di Putin su tutta l’Ucraina la notte della sveglia di Putin ai pacifisti, se solo i pacifisti dell’arrendiamoci per la pace non avessero troppa paura per aprire gli occhi.
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