Roberta Metsola è stata rieletta presidente del Parlamento europeo. Una rielezione molto importante in quanto è riuscita a mantenere la sua posizione dopo due anni e mezzo di leadership, un risultato che solo il socialdemocratico tedesco Martin Schulz era riuscito a ottenere in passato. Metsola, candidata del Partito Popolare Europeo (PPE), ha ottenuto 562 voti su 623 validi, superando l’unica sfidante, la spagnola Irene Montero del gruppo della Sinistra.
Nel suo discorso dopo la rielezione, Metsola ha ribadito l’importanza di mantenere un Parlamento forte in un’Unione forte, promettendo di lavorare senza sosta e di prendere decisioni difficili quando necessario.
Roberta Metsola è nata il 18 gennaio 1979 a St. Julian’s, Malta, e ha trascorso la sua infanzia a Gżira. Ha mostrato interesse per la politica fin da giovane, aderendo al Partito Nazionalista maltese, di centro-destra. Ha completato i suoi studi in diritto e politica europea presso l’Università di Malta e il College of Europe a Bruges. Nel 2005 ha sposato il finlandese Ukko Metsola, con cui ha quattro figli. Entrambi hanno corso per le elezioni europee del 2009, senza successo.
Dopo l’esperienza nella formazione giovanile del Partito Nazionalista maltese ha preso parte come segretaria generale degli Studenti Democratici Europei (EDS), la sezione studentesca del PPE. A 23 anni è stata eletta vicepresidente della Convenzione dei giovani sul futuro dell’Europa, partecipando alla stesura del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa e del Trattato di Lisbona.
Dopo due tentativi falliti nel 2004 e nel 2009, Metsola è finalmente riuscita a entrare nel Parlamento Europeo il 24 aprile 2013, vincendo le elezioni suppletive per il seggio lasciato vacante da Simon Busuttil. Ha rapidamente guadagnato riconoscimento e rispetto, ricoprendo ruoli significativi come membro della commissione speciale d’inchiesta sul riciclaggio di denaro, l’elusione e l’evasione fiscale (PANA), che ha indagato sui Panama Papers. Ha dedicato parte della sua carriera a onorare la memoria di Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese assassinata per le sue inchieste sul riciclaggio di denaro sporco.
Il 12 novembre 2020, Metsola è stata eletta prima vicepresidente del Parlamento Europeo, diventando la prima eurodeputata maltese a ricoprire questa carica. La sua candidatura alla presidenza del Parlamento Europeo è stata ufficializzata a fine novembre 2021, e dopo il decesso del presidente David Sassoli, ha guidato l’istituzione ad interim prima di essere eletta presidente il 18 gennaio 2022.
Durante il suo primo mandato, Metsola è diventata un simbolo del sostegno dell’Unione Europea all’Ucraina dopo l’invasione russa. A una settimana dall’inizio del conflitto, ha convocato una sessione straordinaria del Parlamento Europeo, facendo intervenire in videocollegamento il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ad aprile, è stata la prima leader dell’UE a visitare Kiev sotto assedio, portando un messaggio di solidarietà e impegno da parte di Bruxelles.
La presidenza di Metsola è stata anche segnata dal caso “Qatargate”, un’inchiesta sulla corruzione che ha coinvolto membri ed ex-membri del Parlamento Europeo. Metsola ha guidato l’istituzione attraverso questo periodo turbolento con fermezza, mantenendo l’integrità del Parlamento e lavorando per la trasparenza e la giustizia.