Corea del Nord testa missili da crociera in risposta all’incontro Usa, Giappone e Corea del Sud. Presente anche Kim Jong-un. Si tratta di un test strategico, ha riferito l’agenzia ufficiale Kcna. Una risposta alle maxi esercitazioni militari congiunte tra Seul e Washington (le “Ulchi Freedom Shield”) e soprattutto allo storico vertice di Camp David in cui si sono incontrati il presidente Usa Joe Biden, il premier giapponese Fumio Kishida e il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol. Incontro nato con lo scopo di rafforzare i legami di fronte alle minacce di Pyonyang e all’assertività della Cina.
Kim ha ispezionato una delle sue flotte nel mar del Giappone e ha assistito al lancio di “missili da crociera strategici”, secondo la Kcna. Le operazioni del Nord “miravano a riconfermare le funzioni di combattimento navali e le caratteristiche del suo sistema missilistico per rendere i marinai esperti nello svolgimento della missione di attacco in una guerra reale”, ha aggiunto la Kcna, senza precisare il giorno della visita fatta da Kim e ulteriori dettagli sui tipi di missili lanciati, anche se ha affermato che “hanno colpito rapidamente il bersaglio senza nemmeno un errore”.
Una lettura contestata, tuttavia dai militari di Seul, secondo cui quanto riferito dalla Kcna era da ritenersi “esagerato e con molte discrepanze dalla verità. Sia la Corea del Sud sia gli Stati Uniti hanno monitorato eventuali segnali correlati – che abbiamo rilevato in anticipo – in tempo reale”, ha precisato in una nota il Comando di stato maggiore congiunto sudcoreano.
L’annuncio del Nord è maturato nel giorno dell’inizio delle esercitazioni annuali di Usa e Corea del Sud (le”Ulchi Freedom Shield” finiranno il 31 agosto), che puntano a contrastare le crescenti minacce provenienti da Pyongyang che però le valuta come i preparativi di attacco ai suoi danni.
“I nostri militari continueranno a mantenere una ferma posizione di preparazione, conducendo esercitazioni e addestramento congiunti con alta intensità e completezza, e saranno in grado di rispondere in modo schiacciante a qualsiasi provocazione da parte della Corea del Nord”, ha aggiunto il Comando.
Venerdì, nella conferenza stampa congiunta a Camp David, Biden, Kishida e Yoon hanno rimarcato l’importanza del “nuovo capitolo” di stretta cooperazione a tre in materia di sicurezza, con una svolta impensabile fino a pochi mesi fa a causa dell’eredità del colonialismo e militarismo nipponici della penisola coreana del 1910-1945.
I leader hanno concordato, oltre a tenere un vertice annuale nello stesso format, un piano pluriennale di esercitazioni regolari in ogni settore, oltre la risposta una tantum in risposta alle provocazioni di Pyongyang, e hanno preso un formale “impegno a consultarsi” durante le crisi, con Biden che ha detto che avrebbero aperto una linea diretta a tale scopo.
La Cina ha intanto presentato “proteste formali” contro la dichiarazione di Camp David. Lo ha reso noto il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin. E in risposta al vertice ha approvato il riavvio dei voli commerciali tra Pechino e la capitale nordcoreana di Pyongyang, una decisione che modifica un blocco rigido che era in vigore dagli inizi del 2020 per contrastare la pandemia del Covid-19.
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