Nel compromesso della presidenza spagnola dell’Ue concordato dai Paesi membri sul regolamento per la gestione delle crisi migratorie, il passaggio sulle Ong, al centro dei negoziati tra Roma e Berlino, pur restando è stato declassato nella sezione dei ‘considerando’ mentre prima figurava come un emendamento al testo.
Crisi migratorie, l’Unione Europea trova il compromesso
Il punto riguarda l’esclusione dei salvataggi delle Ong dalle situazioni di strumentalizzazione della migrazione che, stando alla normativa, attiverebbero l’emergenza flussi. E’ questa la modifica che ha permesso di sbloccare lo stallo.
Il passaggio che riguarda da vicino le Ong è così formulato: “Le operazioni di aiuto umanitario non dovrebbero essere considerate come strumentalizzazione dei migranti quando non vi è l’obiettivo di destabilizzare l’Unione o uno Stato membro”.
Rispetto alla versione precedente del testo, viene eliminato il riferimento agli “standard europei” necessari a classificare le operazioni di aiuto umanitario.
Sciolto il nodo Ong
Nel suo insieme, il compromesso contempla l’attivazione di “tutte le misure necessarie” a sostenere “gli Stati membri che si trovano ad affrontare una situazione di crisi” o di “forza maggiore”, inclusi “flussi straordinari di cittadini di Paesi terzi e apolidi” e le “situazioni di strumentalizzazione dei migranti da parte di un Paese terzo o di un attore non statale”.
Allo scattare dello stato d’emergenza, le norme concordate consentono ai governi Ue “di ricorrere a strumenti giuridici per reagire rapidamente” alle crisi, applicando anche “un meccanismo di solidarietà obbligatorio” – che comprende anche i ricollocamenti – e “un’equa ripartizione delle responsabilità” tra i Ventisette.
Al contempo è previsto “l’adeguamento delle norme sulle procedure di asilo e di rimpatrio”.