E’ morto a 100 anni l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger. Da molti ricordato e soprannominato come il “Machiavelli d’America”. Machiavelli d’America perché Kissinger ha sempre lavorato, direttamente o indirettamente, per l’egemonia americana nel mondo. “Il potere è il massimo afrodisiaco” diceva l’ex segretario di Stato. Come ogni uomo di potere la sua figura ha fatto e continuerà a far discutere tra chi lo ha considerato e lo continuerà a considerare un genio diplomatico e chi semplicemente lo continuerà a considerare genio sì, ma del male.
Per il politologo Robert Kaplan, Kissinger è stato il più grande statista bismarckiano del Ventesimo secolo. Kissinger è stata una figura molto nota anche in Italia: amico intimo di Gianni Agnelli, il diplomatico americano ha sempre ritenuto il nostro Paese, che aveva al suo interno il Partito Comunista più forte d’occidente, fondamentale nel Patto atlantico nel periodo della Guerra Fredda.
Kissinger concentrò nelle sue mani ogni negoziato, rendendo superfluo il lavoro della rete diplomatica: dalla prima distensione verso l’Urss al disgelo con la Cina, culminato nel viaggio di Nixon a Pechino. Gli accordi di Parigi per il cessate il fuoco in Vietnam dopo quasi 60 mila morti Usa gli valsero un controverso premio Nobel per la Pace: due giurati si dimisero per protesta. Kissinger fu di fatto un presidente ombra, anche se la scrivania dell’Ufficio ovale restò sempre per lui un miraggio impossibile per il fatto di non essere nato negli Usa. La sconfitta di Ford e l’elezione del democratico Jimmy Carter segnarono la fine della sua carriera pubblica, non dell’impegno in politica estera attraverso gruppi come la Trilaterale. Dopo aver lasciato il governo nel 1977, Kissinger fondò il celebre studio di consulenza Kissinger Associates
L’ex presidente americano George W. Bush ha reso omaggio alla memoria di Henry Kissinger affermando che con la morte dell’ex segretario di Stato l’America ha perso “una delle voci più sicure e ascoltate in politica estera”. Il fatto che un rifugiato della Germania nazista sia riuscito a diventare capo della diplomazia americana “parla sia della sua grandezza che della grandezza” degli Stati Uniti, ha aggiunto il repubblicano in una nota.
L’ambasciatore cinese negli Usa, Xie Feng, si è detto “profondamente” rattristato dalla notizia della morte dell’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger, che ha svolto un ruolo centrale nell’avvio delle relazioni tra Pechino e Washington, esprimendo le “sentite condoglianze” alla sua famiglia. “È una perdita tremenda sia per i nostri Paesi sia per il mondo”, ha scritto Xie in un post su X, in quello che è il primo commento ufficiale di Pechino sulla vicenda. “La storia ricorderà” il contributo di Kissinger alle relazioni Cina-Usa e “rimarrà sempre vivo nei cuori del popolo cinese come un vecchio amico molto apprezzato”.