Gli occhi del mondo si rivolgeranno agli Emirati Arabi Uniti, a Dubai, dove si terrà la ventottesima sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
E’ questo il commento di Ali Mohammed Al-Khoury, presidente della Federazione araba per l’economia digitale e consigliere del Consiglio di unità economica araba della Lega degli Stati arabi.
Parlando dell’evento, per il quale è attesa anche la presenza del premier Giorgia Meloni, il funzionario emiratino ha dichiarato: “Si prevede che la conferenza riuscirà a rimodellare il corso dell’azione globale sul clima. Si prevede inoltre la partecipazione di oltre 70.000 partecipanti. Tra cui capi di numerosi paesi, ministri, rappresentanti del settore privato, esperti, giovani, accademici e organizzazioni non governative”.
Al-Khory ha sottolineato che gli Emirati Arabi Uniti si aspettano che la conferenza raggiunga risultati equilibrati, tangibili, completi e ambiziosi per ottenere progressi e aumentare il tetto delle ambizioni climatiche passando alla fase di attuazione degli obiettivi.
In conformità con quanto stipulato nell’Accordo sul clima di Parigi, gli Emirati Arabi Uniti condurranno la prima valutazione globale completa dei progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di lotta al cambiamento climatico.
Si prevede che la conferenza discuterà i rischi derivanti dalle turbolenze internazionali che minacciano la stabilità globale. Della rapida crescita delle energie rinnovabili a basso costo e delle innovazioni a basse emissioni. Dovrebbe inoltre discutere le preoccupazioni legate alla garanzia della sicurezza energetica e all’elevata domanda di combustibili tradizionali. Il peggioramento dei disastri climatici, la continua crisi alimentare e il sostegno globale all’azione per il clima sono le ragioni della mancanza di sostegno diretto ai paesi più vulnerabili alle ripercussioni del cambiamento climatico.
Al-Khoury ha sottolineato che i cambiamenti climatici avvenuti negli ultimi decenni hanno richiesto agli Emirati di lavorare sulla necessità di trovare più modi e mezzi per affrontare questi fenomeni tramite le tecnologie. In modo da ridurre le emissioni di gas nocivi che causano il riscaldamento globale e il problema del cambiamento climatico che la regione araba sta attualmente affrontando.
Gli Emirati Arabi Uniti ospitano la conferenza globale, facendo affidamento sulla loro storia come importante destinazione regionale per mobilitare gli sforzi internazionali per affrontare le questioni ambientali. Ospita periodicamente molti importanti incontri internazionali a cui partecipano migliaia di leader, funzionari e specialisti del governo e del settore imprenditoriale.
Ad esempio, ogni anno a Dubai si tiene il Forum sul clima in occasione del vertice mondiale del governo. la Settimana della Sostenibilità di Abu Dhabi, nonché il Summit Mondiale sulla Green Economy a Dubai e la mostra annuale sulle tecnologie per l’acqua, l’ambiente e l’energia.
Gli Emirati Arabi Uniti hanno anche ottenuto enormi risultati e compiuto sforzi negli ultimi tre decenni per migliorare le proprie capacità locali e rafforzare il proprio ruolo a livello globale unendosi a organizzazioni internazionali, accordi e alleanze legate all’ambiente. Negli ultimi anni si è unita ad un nuovo gruppo di iniziative e alleanze internazionali. Comprese l’Alleanza solare internazionale e l’Alleanza per il clima e
L’importanza di tenere la COP28 negli Emirati Arabi Uniti deriva dal suo ruolo nel campo dell’azione internazionale sul clima. Il Paese fornisce uno dei migliori risultati globali nell’ambito del suo impegno per la protezione del clima. È in prima linea nel lavorare per raggiungere gli impegni internazionali relativi agli sforzi concertati per proteggere i paesi e le società umane dagli effetti e dalle conseguenze dell’assenza di giustizia climatica.
Il suo impegno come primo paese nella regione a ratificare l’Accordo sul clima di Parigi del 2015, a sviluppare una strategia nazionale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e a investire più di 100 miliardi di dollari in progetti di energia pulita in 70 paesi, oltre a ospitare eventi globali legati a la tutela del clima.
Il cambiamento climatico si inserisce in un sistema integrato di strategie, normative, iniziative e progetti legati alla tutela del clima e dell’ambiente e al contrasto del cambiamento climatico.
La conferenza dovrà inoltre porre l’accento sull’eliminazione della dipendenza dall’energia fossile e sul passaggio alle energie nuove e rinnovabili per ridurre le emissioni di carbonio e i gas serra. Si prevede inoltre che la conferenza porterà a ridurre le emissioni globali del 43% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019.